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Data di pubblicazione: | 01/06/2008 | |
Fonte: | Il Secolo XIX | |
Titolo dell’articolo: | «Va potenziato lo scalo di San Bovo» | |
Testo dell’articolo: | «Si deve intervenire urgentemente, non si può più rimandare», il sindaco di Pozzolo Formigaro, Roberto Silvano ritiene indispensabile, a seguito anche degli incidenti verificatisi nelle ultime settimane sulla rete autostradale che attraversa il novese (il più grave è quello avvenuto sulla A7 in prossimità del casello di Serravalle) prendere in considerazione lo sviluppo della logistica nel territorio compreso fra Novi e Pozzolo.
«L’autostrada non è più sufficiente - dice Silvano - è opportuno, invece che le merci si spostino su rotaia. Inoltre sostengo quanto già dichiarato dal sindaco di Novi Robbiano ovvero la necessità di far passare sull’A26 anziché sulla A7 i mezzi che trasportano merci pericolose». Il primo cittadino di Pozzolo ha chiesto un incontro a breve con il Prefetto affinché si faccia parte diligente e sostenga il potenziamento della logistica e della rete ferroviaria nel novese. «Ho già avuto anche un colloquio - continua Silvano - con il presidente di Slala, Fabrizio Palenzona e gli ho chiesto che si faccia portavoce di questa nostra richiesta ai vari enti competenti. Lo sviluppo della logistica oggi nel nostro territorio non è solo un modo per rispondere all’evoluzione del mercato ma una necessità per la salvaguardia del territorio». E c’è di più. Dopo che è stato firmato, nei giorni scorsi, il protocollo d’ intesa per la nascita della futura sede logistica del basso Piemonte in Alessandria è caduto il sipario sullo scalo merci di Novi San Bovo. A riportare l’attenzione su San Bovo è anche l’onorevole Mario Lovelli (Pd) che ha presentato un’interrogazione in Commissione trasporti per avere dal Governo, e in particolare dal nuovo Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, risposte risolutive. «Ci sono state polemiche fuori luogo nelle scorse settimane - rileva Lovelli - sul futuro di un impianto ferroviario per il quale il Comune di Novi Ligure, in primo luogo, la Provincia e la Regione Piemonte, hanno sempre proposto progetti e interventi concreti. Per quanto mi riguarda, ho seguito la vicenda fin dalla scorsa legislatura, con ordini del giorno e con un parere dettagliato in sede di approvazione del Contratto di programma 2007-2011 fra Stato ed Rfi (Rete ferroviaria italiana). Perciò il futuro di San Bovo è oggi legato alle scelte di politica ferroviaria del nuovo Governo, ma la nascita del nuovo hub alessandrino e i progetti del Comune di Novi vanno nella stessa direzione e sono un’opportunità che RFI non potrà lasciar perdere». Inoltre Lovelli sottolinea che:« E’ in corso di valutazione da parte di Rfi un piano per valutare il riutilizzo o la dismissione degli scali ferroviari di sua proprietà e, in tale contesto, dovranno essere assunte decisioni definitive in merito allo Scalo ferroviario di Novi-San Bovo, tenendo conto del progetto sviluppato dal Comune di Novi Ligure nell’ambito del Piano territoriale integrato della Piana Alessandrina che prevede una ristrutturazione complessiva e un potenziamento del sito e dell’interesse manifestato in proposito da aziende logistiche e di trasporto locali». A questo punto è il Governo a dover indicare quale ritiene sia il ruolo ottimale che possa essere attribuito allo scalo ferroviario di San Bovo soprattutto in relazione allo sviluppo del sistema logistico Alessandrino e del Basso Piemonte. | |
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