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Data di pubblicazione:07/06/2008
Fonte:La Stampa
Titolo dell’articolo:“Più soldi o tagliamo i treni dei pendolari”
Testo dell’articolo:Molti treni locali stanno arrivando al capolinea e non ripartiranno più. Alle Fs mancano i soldi, e se qualcuno non si decide a tirarli fuori non ci sarà modo di evitare tagli severi dei servizi su rotaia. L’amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti, ha lanciato il messaggio ieri: «Si sono create condizioni tali da costringerci ad abbattere una parte importante del capitale. L’ultima Finanziaria ha tagliato 330 milioni di euro per il trasporto locale, di cui fino a oggi ci sono stati restituiti solo 80 milioni. Noi non possiamo continuare a fornire servizi che non ci vengono pagati, pena il fallimento delle Fs. Solo le istituzioni centrali o periferiche possono stipulare dei contratti di servizio pagando la differenza fra costi e ricavi. Altrimenti chi paga?». In particolare, per le «tradotte» di milioni di lavoratori pendolari solo un terzo del costo del viaggio è ripagato da biglietti e abbonamenti, mentre il resto arriva dalla mano pubblica attraverso i cosiddetti contratti di servizio, stipulati con le Fs dalle Regioni, e questo vien fatto utilizzando soldi provenienti, in gran parte, dallo Stato; è un meccanismo inceppatosi con le Finanziarie via via più sparagnine. Moretti non ha usato la vecchia metafora di «tagliare i rami secchi» per minacciare la chiusura delle linee che producono meno reddito. Quello che si prospetta, semmai, è una riduzione della frequenza dei treni, senza eliminare i binari. Resteranno salvi i collegamenti fra le città più grandi e i loro rispettivi hinterland, mentre se si realizza l’ipotesi più sfavorevole saranno sacrificate le connessioni con i centri piccoli e medi. È verosimile che il Sud venga più colpito, anche se il taglio dei servizi riguarderà, in varia misura, tutto il territorio nazionale. In linea di massima non dovrebbero patirne invece i treni a lunga percorrenza, dagli Intercity fino all’Alta velocità, per la ragione che tali convogli si pagano da sé con il costo dei biglietti e anzi finanziano anche una parte della rete locale.

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