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Data di pubblicazione:11/06/2008
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Metropolitana: l’ultimo tratto di corso Orbassano sarà in superficie
Testo dell’articolo:Il diavolo sta nei particolari. E la futura Linea 2 della metropolitana, quella che dovrebbe congiungere la zona Nord di Torino (Parco Sempione) con quella a Sud (piazza Cattaneo), perpendicolare cioè all’attuale Linea 1, di particolari diabolici e pressoché sconosciuti ne ha almeno un paio: passerà sotto i giardini del Fante nell’elegante Crocetta mentre nella tratta finale, in fondo a corso Orbassano, viaggerà non sottoterra ma in sopraelevata. Un po’ come accade a New York piuttosto che a Nuova Delhi. «E’ una scelta - spiega Maria Grazia Sestero, l’assessore alla Viabilità che cura la pratica metrò e che ieri ha portato in Giunta il piano di fattibilità dell’opera - dettata prevalentemente da motivi economici. E’ ovvio che costruire sopra costa molto meno che costruire sotto. Corso Orbassano, al fondo, offre molto spazio ed è adatto per una simile soluzione». Si ipotizza che la linea salga a un’altezza di 6-7 metri subito dopo piazza Pitagora e le stazioni «Omero» e «Cattaneo» sarebbero anche loro sopraelevate.
I soldi, ovvero i finanziamenti di un’opera che, a costi attuali, si aggira intorno ai 1200 milioni divisa in due tratte di più o meno pari valore, sono il grande problema da risolvere. Per questo motivo a fine mese Finpiemonte consegnerà uno studio di fattibilità commissionato dall’assessore all’Urbanistica e al Patrimonio Mario Viano. Cos’è stato chiesto alla finanziaria della Regione? Di elaborare un progetto per capire se pubblico e privato possono allearsi e come per realizzare la prima parte dell’opera, quella che dalla futura stazione Rebaudengo, vicino al Parco Sempione dove incrocerà Passante e collegamento con l’aeroporto di Caselle, arriverà a congiungersi con la Linea 1 in corso Vittorio: costo previsto, circa 600 milioni. Come sarà possibile? Legando la costruzione della linea di metrò alla trasformazione urbanistica che si trascinerà dietro. La «2» sfrutterà infatti l’attuale trincerone ferroviario dismesso tra le vie Gottardo e Sempione e gli enormi spazi lasciati dallo scalo Vanchiglia, vicino al cimitero: «Una zona - dice Viano - che dev’essere riqualificata». Il Comune teorizza una gara pubblica nel quale Palazzo Civico metterebbe diritti edificatori per quasi 300 milioni mentre il privato, in cambio, dovrebbe realizzare la prima tratta della Linea 2 che, come ogni opera di questo genere, dovrebbe venire finanziata al 60% dallo Stato. Un business che, alla fine, solo di trasformazioni urbanistiche - esclusi quindi i 600 milioni della metro - si aggirerà intorno al miliardo e mezzo di euro: un nuovo quartiere con migliaia di abitanti. L’operazione partita ieri in giunta dovrebbe approdare, fra un anno, alla richiesta formale a Roma dei finanziamenti statali. Si vedrà se i tempi saranno rispettati. Per ora, dal piano di fattibilità emergono particolari inediti come l’attraversamento della Crocetta. La «2» che dallo scalo Vanchiglia risalirà verso il centro attraversando la Dora per finire nei Giardini Reali, piazza Castello, via Micca, piazza Solferino e corso Re Umberto, devierebbe verso i giardini del Fante da corso Stati Uniti per passare sotto corso Trieste e finendo così davanti al Politecnico e di lì continuare in corso Duca, largo Orbassano e corso Orbassano fino al confine della città. Più o meno in piazza Cattaneo la linea andrà a intersecare la parte terminale - o iniziale a seconda dei punti di vista - del futuro corso Marche, l’altra grande rivoluzione urbanistica alla quale sta lavorando l’architetto Augusto Cagnardi, il padre del piano regolatore torinese. Oltre, in un futuro ancora indefinito, la metropolitana - secondo un protocollo già sottoscritto da tutte le amministrazioni comunali interessate - continuerà verso Rivalta, Beinasco e Orbassano.

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