<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>

Data di pubblicazione:24/06/2008
Fonte:La Stampa edizione di Novara
Titolo dell’articolo:Novara-Varallo il degrado scorre accanto ai binari
Testo dell’articolo:NOVARA - È partito «armato» di macchina fotografica e taccuino il presidente del Consiglio provinciale di Vercelli, Pietro Bondetti. Il suo viaggio a bordo della littorina sulla Novara-Varallo vuole essere una ricognizione dei punti dolenti della tratta (950 utenti al giorno, 55 chilometri e 13 comuni attraversati), da sempre al centro dell’attenzione al punto che qualche anno fa è persino nato un comitato di difesa a Ghemme. «Voglio fare un reportage fotografico ed inviarlo a Trenitalia: così non si può andare avanti. Chi viaggia su questa linea ha una visione del tutto negativa del territorio. È antiestetica e fa scappare i turisti oltre a vessare i pendolari» spiega Bondetti.
I problemi messi in luce sono i più diversi. Dagli orari non consoni alle necessità dell’utenza ai ritardi cronici. «Ma se in merito a questi temi molto si è detto - continua Bondetti - anche grazie all’impegno del comitato di difesa, non si può dimenticare che bellezza e recupero degli immobili sulla tratta ferroviaria sono altrettanto fondamentali». Chi parte da Novara diretto verso la Valsesia ha subito davanti agli occhi il rudere della stazione di San Bernardino. Poi si toccano le campagne tra Briona e Romagnano con vecchi caselli inutilizzati, dove oggi abitano soltanto erbe infestanti e ponticelli non curati. E verso la valle i problemi non diminuiscono: dall’incuria delle stazioni al moltiplicarsi dei writers nelle sale d’aspetto non custodite: «Manca manutenzione. Ogni immagine catturata dal mio obiettivo si è tramutata in una sofferenza. Questo territorio ha le potenzialità per diventare il naturale anello di congiunzione con Svizzera e Austria, ma l’abbandono rompe l’incantesimo e spezza le speranze a un turismo che meriterebbe miglior sorte». Le montagne, dice Bondetti, sono un patrimonio prezioso: «Anche Trenitalia dovrebbe comprenderlo. Ci insegnano la cultura dell’accoglienza, sono una riserva indispensabile d’acqua e di vita, il luogo ideale per lo sport, il turismo e l’educazione all’ambiente». Bondetti sogna di prendere il treno e vivere un’esperienza come quella dei turisti alla scoperta di Svizzera e Austria: «Il modello elvetico si potrebbe trapiantare anche in Valsesia perché i due territori sono simili. Serve però maggior cura e attenzione. Chiedo un intervento celere e risolutivo affinchè chi verrà a trovarci possa godere del paesaggio e non solo ricordarsi di quanto di negativo ha visto raggiungendo la nostra vallata».

<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>




Per visualizzare una news, è sufficiente selezionarne il titolo nel riquadro qui sotto:

Visualizzatore news sviluppato dal Comitato spontaneo Pendolari Bra ed Alba - www.pendolaribra.it - www.pendolaribra.altervista.org - pendolaribra@tiscali.it