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Data di pubblicazione:16/07/2008
Fonte:La Stampa
Titolo dell’articolo:Parte Ntv, l’Italia sale sui treni privati
Testo dell’articolo:ROMA - «Macchinisti, fuochisti, uomini di fatica!» urla Totò nei panni di capotreno. Ed il viaggio incomincia. Viaggio sui binari, viaggio tra le emozioni ed il futuro. Sullo schermo scorrono le immagini di Marilyn, Poirot sull’Orient Express, Sordi assieme alla Vitti, Fellini ed una locomotiva sbuffante. E poi il Settebello ed il Pendolino, e mischiati ai fotogrammi tutte le più belle città italiane. Ieri, da Roma, è iniziato il «viaggio italiano» di Ntv, sigla che sta per «Nuovo trasporto viaggiatori»: la prima società privata ad operare in Italia nel trasporto ferroviario delle persone sulla rete ad alta velocità. I primi servizi partiranno nel 2011 e nel giro di 4 anni Ntv dovrebbe conquistare una quota di mercato del 20% pari a 30 mila passeggeri al giorno e 10 milioni in un anno. Già dal 2013 la società, che parte con un capitale di 230 milioni di euro e investimenti programmati per 900, conta di registrare i primi utili. Tutto italiano, e di grande prestigio, il parterre degli azionisti: il 54,5% è diviso in quote paritetiche tra il presidente Luca Cordero di Montezemolo, Diego Della Valle e Gianni Punzo, il 21,4% fa capo a Intesa Sanpaolo, il 16,1% alle Generali, il 5,4% al patron della Brembo Alberto Bombassei ed il 2,6% all’ad Giuseppe Sciarrone. «La nostra è una vera impresa italiana, non c’è un euro di denaro pubblico - spiega Montezemolo -. In questo momento credo che sia importante predicare bene e razzolare bene, e cioè investire ed aver voglia di rischiare». E poi aggiunge: «Ci sarà una grande competizione e questo fa bene soprattutto ai cittadini che potranno scegliere». Il presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà benedice la nuova impresa: «Oggi è una giornata positiva per la concorrenza ferroviaria». Fanno i loro auguri il commissario europeo Antonio Tajani e il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. «Ntv è un gran bel progetto imprenditoriale con grandi investimenti e gente che ci crede» commenta a sua volta l’ad di Intesa, Corrado Passera. In tutto saranno 54 i viaggi quotidiani «a 300 all’ora» che effettueranno i 25 treni rosso fuoco di Ntv, i modernissimi e superconfortevoli Agv prodotti dal colosso francese Alstom: 8 coppie di collegamenti saranno riservati alla tratta Torino-Milano, 3 al collegamento no-stop Roma-Milano più altri 13 lungo alla linea Milano-Bologna-Firenze-Roma, 16 sulla Roma-Napoli, 4 sulla Roma-Firenze-Bologna-Venezia ed altri 3 sulla Roma-Bari. Il progetto prevede anche un impatto positivo sull’occupazione: in un triennio si arriverà a circa 1.000 addetti diretti, di cui oltre 900 operativi (120 macchinisti, 500 addetti di bordo, 200 addetti di stazione e 100 tecnici di movimentazione treni), più almeno altri mille nell’indotto tra manutenzioni, security, catering e pulizie. Altri 150, poi, verranno assunte a Savigliano per costruire metà nuovi treni. Nei piani di Ntv l’apertura delle linee ad alta velocità, che tra l’altro consentirà di andare da Roma a Milano in appena 3 ore, amplierà molto il mercato. «Avrà lo stesso effetto dell’apertura del mercato della telefonia avvenuto anni fa - spiega Montezemolo -. A quel punto vincerà chi avrà il treno migliore, chi da il servizio migliore, e questo vale per tutte le categorie: i giovani, chi viaggia per lavoro come chi viaggia per turismo». Prezzi flessibili, tagliati a misura di clienti, e tanti servizi innovativi: non solo internet ma anche giochi e intrattenimento, l’informazione dei principali tg come pure le partite di Champions league. Montezemolo ne è convinto: «Saremo i best in class d’Europa».


4 domande a Giuseppe Sciarrone Ad di Ntv
Ingegner Sciarrone, prima di Ntv con la Rail Traction Company è stato uno dei primi operatori privati nel settore del trasporto container. Che giudizio da delle liberalizzazioni nel settore ferroviario?

«Dopo la liberalizzazione il traffico internazionale al valico del Brennero è stato quattro volte superiore al periodo precedente: negli anni ‘90 il traffico cresceva del 2-3% l’anno, negli anni 2000 ha fatto segnare aumenti almeno del 15%. Il che dimostra che la liberalizzazione ha un suo effetto molto importante: moltiplica la domanda e valorizza l’offerta ferroviaria. Le nuove imprese che sono entrate in questo mercato hanno puntato tutto sulla qualità del servizio costringendo Trenitalia a rimboccarsi le maniche. Ed anche la società delle Fs ha raggiunto gli stessi standard».


Avete trovato ostacoli?

«Nel settore passeggeri la battaglia è quasi tutta ancora da giocare. Nel settore merci è logico che il monopolista abbia cercato di difendere le proprie prerogative, però va anche detto che le leggi ed i decreti attraverso i quali l’Italia ha recepito le direttive europee sono molto ben fatti: c’è chiarezza di doveri da ambo le parti. Poi, si sa, uno il proprio dovere lo può assolvere in un mese oppure in tre...».


E adesso che la battaglia si sposta sul segmento passeggeri?

«Noi abbiamo tutti i titoli e le licenze per operare, in più anche il quadro regolatorio si sta evolvendo in senso positivo perché la costituzione di una agenzia nazionale per la sicurezza nel trasporto ferroviario ha sottratto alle Fs sia di rilascio dei certificati di sicurezza delle imprese sia l’omologazione dei treni. Di fatto rimane da sciogliere un ultimo nodo: occorre separare in maniera netta Rfi, che gestisce la rete ferroviaria italiana, da tutte le imprese che effettuano i servizi compresa Trenitalia».


Ci sarà qualcun altro che si farà avanti nei prossimi mesi?

«Per il momento non lo vedo, penso che per un settore come il nostro valga la stessa regola del comparto della telefonia, la regola del tre. Fino a tre competitori il mercato è in grado di reggerli, di più no».

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