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Data di pubblicazione:23/07/2008
Fonte:La Repubblica edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Porta Nuova finisce in tilt per lo sciopero selvaggio
Testo dell’articolo:Gli occhi all´insù verso i tabelloni vuoti. Un elenco di città e di destinazioni senza accanto un binario. O con ritardi previsti che arrivavano a due ore. Spiacevole ma normale, quando il personale ferroviario è in sciopero per 24 ore. Ma gli umori tra i viaggiatori in attesa a Porta Nuova hanno iniziato a farsi roventi quando ieri pomeriggio alle 18, allo scoccare della fascia di garanzia di 3 ore, i treni regionali non sono ripartiti. I binari erano quasi tutti pieni, ma i convogli irremovibilmente fermi perché mancava il personale in divisa. E quei pochi che si aggiravano tra le banchine venivano presi d´assalto per qualunque informazione, reclamo, arrabbiatura.

In effetti a fine giornata dalle Ferrovie è arrivata la conferma che «tre treni nella fascia di garanzia non sono partiti perché i capitreno non hanno rispettato la procedura di legge e saranno oggetto di provvedimenti disciplinari da parte dell´azienda». Ma la realtà dei disagi sembra molto più ampia dei tre convogli soppressi. Di fatto quando scatta la fascia di garanzia è difficile che immediatamente tutti i treni inizino a circolare a regime, ma stavolta i tempi di assestamento sono stati enormi.

Il treno in partenza per Pinerolo delle 17.50 aveva 80 minuti di ritardo, così come quello della stessa ora per Milano. Il treno in arrivo invece dal capoluogo lombardo, previsto alle 17.10 aveva accumulato ben 110 minuti di ritardo. E al confronto chi doveva aspettare l´Intercity da Venezia era un privilegiato con soli, si fa per dire, 25 minuti di attesa. Tutti i treni a lunga percorrenza sono stati garantiti, tranne il Torino-Palermo delle 16.55 che è partito sì, ma da Genova.

«Non è un problema disciplinare - ha attaccato Pietro Accogli, segretario regionale della Fit-Cisl - i ritardi e le cancellazioni sono dettate da problemi organizzativi dell´azienda, che non ha previsto un adeguato piano per avere a disposizione mezzi e personale nei luoghi e nei tempi giusti. Probabilmente le Ferrovie non si aspettavano un´adesione così alta a uno sciopero regionale, invece sono proprio queste le occasioni più sentite dai lavoratori».


Secondo le organizzazioni sindacali, quasi tutte compatte nella proclamazione della mobilitazione, nella divisione regionale tra i dipendenti dell´Ufficio materiale rotabile l´adesione è stata del cento per cento, tra i capitreno ha sfiorato l´80 per cento e tra i macchinisti - che erano coinvolti solo nei treni a lunga percorrenza - ha superato il 70 per cento.

Lo sciopero, assieme ai disagi, è rientrato alle 21. «Ma se l´azienda continuerà a intraprendere azioni unilaterali sulla ristrutturazione industriale in Piemonte senza coinvolgere i sindacati, dopo la pausa estiva riprenderemo la protesta», ha ribadito Accogli.

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