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Data di pubblicazione:12/08/2008
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Retroscena: “Eurostar spezzati”
Testo dell’articolo:Eurostar che si «spezza». Sotto accusa prima il Sistema di controllo di marcia del treno (Scmt), adesso i tenditori, i ganci che mantengono in assetto le carrozze. Sottoposti a forte sollecitazione nei due incidenti verificatisi nel Milanese, due tenditori si erano rotti «spezzando» l’Etr 500. Il procuratore vicario torinese Raffaele Guariniello ha aperto un fascicolo giudiziario sull’assenza, nelle procedure di Trenitalia, di «valutazione del rischio di «spezzettamento degli Etr», con ricadute sulla sicurezza dei ferrovieri e dei passeggeri. Ha scoperto che i controlli sui tenditori erano a campione. Trenitalia si è impegnata a farne centinaia – il 30% del totale – per valutarne le reazioni alle vibrazioni. Dopo il secondo incidente, ad alzare il tiro è stata una dichiarazione di Mauro Moretti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato che ha parlato di «disattenzione» dei macchinisti, ma anche di «difetto di progettazione del doppio sistema di sicurezza, collocato sulle motrici di testa e di coda, che non dialogano, l’uno non disattiva l’altro entrando in funzione». Sotto «processo» è finito il Scmt, progettato e prodotto dalla multinazionale francese Alstom. Guariniello ha convocato Moretti, il manager ha mandato avanti una pattuglia di dirigenti, fra cui il responsabile della manutenzione di Trenitalia (5 ore di interrogatorio per lui). Anche il responsabile della progettazione del Scmt, un ingegnere italiano di Alstom, è stato sentito dall’ispettore Raimondo Romanazzi come «persona informata sui fatti». E ora l’avvocato torinese di Alstom, Giovannandrea Anfora, chiarisce il senso di quella deposizione: «Il nostro tecnico ha dimostrato che non vi era alcun difetto di progettazione e che Alstom ha ideato e costruito quel sistema di sicurezza in base alle specifiche chieste da Trenitalia e alle norme internazionali». In realtà, la ratio del Scmt, due chiavi per inserirlo e disattivarlo sulle due motrici dei 57 Etr 500 in dotazione a Trenitalia, era di garantire in caso di incidente sulla motrice di testa un paracadute automatico su quella di coda. Era, perché si è dovuto intervenire: adesso da due si è passati a una sola chiave, che comanda l’intero sistema. «Guariniello docet» ha ottenuto rapidamente la modifica. Rimane il gancio prodotto da Breda rottosi due volte.
Nuova puntata dell’inchiesta, apertasi su questa domanda del magistrato ai manager di Trenitalia: «Se un passeggero, con l’Etr a 300 all’ora, aziona il freno di emergenza, come reagiscono i tenditori?».

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