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Data di pubblicazione:14/08/2008
Fonte:La Stampa edizione di Genova
Titolo dell’articolo:Fannulloni, la ritorsione dei ferrovieri: i colleghi dei licenziati bloccano gli straordinari. Soppressi 30 treni, la Liguria verso la paralisi
Testo dell’articolo:GENOVA - «Altro che fannulloni: abbiamo sempre fatto gli straordinari per garantire riparazioni notte e giorno. Ora basta». I dipendenti dell’officina di piazza Giusti, scesi da 50 a 42 e ormai con un solo meccanico dopo il licenziamento in tronco di otto colleghi, rispondono così a un provvedimento ritenuto «spropositato» rispetto alla pur grave mancanza. E già oggi sono state soppresse tre coppie di treni la mattina e uno nel pomeriggio per guasti ai locomotori che non sono stati riparati in tempo. In due casi si è trattato di atti vandalici ai vetri dei finestrini, durante la notte, ma episodi di questo tipo sono frequenti nelle rimesse del Ponente cittadino e non sarebbero da ricollegarsi all’atmosfera pesante in azienda. Le previsioni, andando avanti di questo passo, sono di una trentina di convogli in meno per un weekend di fuoco, mentre la prossima settimana, come dice il segretario della Filt-Cgil, Fabrizio Castellani, «i trasporti in Liguria rischiano di andare in tilt». E Genova è il terzo bacino, dopo Roma e Milano, per utenza pendolare, mentre in tutta la Liguria il treno copre addirittura il 67% del trasporto pubblico. «E i locomotori in circolazione sono per lo più vecchi di trent’anni» precisa Castellani. La rabbiosa reazione, che non è coordinata dal sindacato, ma si è allargata spontaneamente a macchia d’olio, è dovuta soprattutto al fatto, ribadito, che «quei ragazzi non hanno rubato nulla», perché lo straordinario pagato «è quello effettivamente svolto in officina, secondo il rapporto». Gli operai licenziati avevano poi fatto timbrare il cartellino d’uscita da un capotecnico di Genova, mentre facevano la doccia, per risparmiare tempo e riuscire a prendere il treno per tornare a casa, fuori città. Ieri mattina i rappresentanti sindacali hanno incontrato i lavoratori per ascoltare gli umori e prendere decisioni, anche se, sulla base della legge di autoregolamentazione 146/90, «dal 25 luglio al 4 settembre non possiamo scioperare, per non penalizzare l’utenza». Tuttavia in «un’officina che è sempre andata avanti grazie alla disponibilità degli operai agli straordinari» le conseguenze sono state immediate. «La gente è sotto choc, hanno bisogno di vederci. Non c’era nemmeno un dirigente, forse per le ferie, sembravano tutti allo sbando. E’ un clima terribile». «C’è forte sgomento - conferma Costantino Farina della Fit Cisl di Genova -, perché i colleghi sono stati colpiti da una punizione spropositata e ingiustamente etichettati come fannulloni». «Lunedì ci riuniremo per decidere una linea d’azione», anticipa Castellani. Intanto il lavoro rallenta, soprattutto per far fronte ai guasti improvvisi, in media un paio al giorno, com’è accaduto anche il 14 luglio, quando gli otto operai hanno riparato in due ore due locomotori. L’organico è carente con 130 operai nelle tre officine tra Genova e Savona: l’azienda ammetteva 40 unità in meno, prima dei licenziamenti. Sono annunciate 20 assunzioni, «ma se non li prendono dalle ferrovie francesi o dalla Bombardier, i nuovi dovranno essere addestrati: non ci si inventa il lavoro sulle locomotive». E ieri l’azienda ha diffuso una nota in cui parla di «azioni intraprese spiacevoli» ma «doverose», perché il provvedimento di licenziamento «è legato alla tipologia dell’impresa, un’azienda industriale».

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