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Data di pubblicazione:21/08/2008
Fonte:La Stampa edizione di Vercelli
Titolo dell’articolo:“Treno per Lourdes? Dalle Ferrovie soltanto ostacoli”
Testo dell’articolo:VARALLO - Oggi alle 14, 150 palloncini colorati saluteranno la partenza del treno speciale Varallo–Lourdes. È il classico saluto che segna l’inizio e la fine di ogni pellegrinaggio al santuario mariano più importante del mondo, che quest’anno sottolineerà il 150° anniversario dall’apparizione della Madonna. Alle 13,30 ci saranno il sindaco, il parroco e pure la banda musicale a salutare i fedeli in partenza. Insomma, sarà una festa. Ma quanta fatica c’è voluta prima di poter gridare: «Signori, in carrozza». Il pellegrinaggio per eccellenza è infatti iniziato con un calvario. È quello che i dirigenti dell’Hospitalitè Varallo–Valsesia hanno dovuto affrontare, scontrandosi col muro di burocrazia innalzato da Trenitalia e Rete ferroviaria italiana. La prima è proprietaria dei convogli, la seconda della linea. Il problema della Novara–Varallo, infatti, è che l’ultima stazione viene considerata Borgosesia. Quando da questa località il treno deve procedere al capolinea valsesiano, sulla linea non possono incrociarsi due convogli. «Il fatto – spiega il responsabile del pellegrinaggio, Marco Torri – è che la stazione di Varallo ha un solo binario abilitato. Lo scalo merci e il secondo binario sono stati praticamente cancellati dalle carte e, di conseguenza, non è più stata fatta la manutenzione. Inoltre la banchina è corta e misura un centinaio di metri, contro i 450 metri del treno. Il problema principale, quindi, che ci pone Trenitalia, è come far arrivare il treno a Varallo».
Ecco il primo scarico di responsabilità che ha dovuto firmare Torri: «Mi sono dovuto impegnare a garantire che tutti i 450 pellegrini dovranno salire utilizzando la banchina». Ma non è tutto. La linea non è abilitata al transito di locomotive diesel particolarmente potenti. Viene impiegata così una motrice elettrica (che si sono dovuti trovare gli organizzatori, grazie a degli amici ferrovieri) che da Novara a Varallo e viceversa funzionerà a batterie, per poi allacciarsi alla rete elettrica nel capoluogo novarese. Durante il tragitto da Varallo a Novara (e ritorno) le luci dovranno rimanere spente così come pure l’aria condizionata, obbligatoria soprattutto nelle carrozze che trasportano gli ammalati (dove i finestrini sono bloccati). Anche a questo ha provveduto l’Hospitalitè, acquistando tre «Pinguini» (i celebri condizionatori portatili), altrettanti generatori elettrici, in modo da garantire la climatizzazione. Ovviamente prendendosi la responsabilità di eventuali malori dovuti alla mancanza di aria. Affittare un treno speciale per Lourdes, da Varallo, è costato 100 mila euro. Con la stessa cifra, l’Hospitalitè valsesiana avrebbe noleggiato cinque aerei per voli charter. Il problema sarebbe stato portare gli ammalati fino a Malpensa. Problema che comunque l’organizzazione ha dovuto affrontare ugualmente, anche se in misura minore: «Abbiamo ammalati – spiega Marco Torri – che arrivano da tutta la Valsesia, da Gattinara ad Alagna; che sono in barella, in carrozzina. È stato fondamentale l’aiuto delle ambulanze della Croce rossa». Ma le spese non sono ancora finite. L’Hospitalitè dovrà accollarsi pure i costi degli autobus sostitutivi per far fronte agli otto treni che saranno soppressi da Borgosesia a Varallo a causa del passaggio del convoglio speciale. I volontari sono stati impegnati per tre giorni nella pulizia della stazione da erbacce e rifiuti. Un lavoro enorme, senza certezze: Trenitalia ha confermato il treno solo il 14 agosto.

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