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Data di pubblicazione:21/09/2008
Fonte:La Stampa edizione di Imperia
Titolo dell’articolo:Ospedaletti, dopo oltre un secolo cadrà il muro
Testo dell’articolo:OSPEDALETTI - L’ultimo treno passò, tredici minuti dopo mezzanotte, il 25 settembre 2001. Fu l’ultimo convoglio transitato ad Ospedaletti. Da allora i binari sono a monte, in galleria e la cittadina non ha più neppure la stazione. E adesso, ad ottobre, inizierà a cadere persino l’ultima traccia di quella ferrovia con cui Ospedaletti ha fatto i conti per quasi un secolo e mezzo: verrà abbattuta la grossa massicciata ferroviaria che ospitava i binari. Verrà demolita l’ingombrante muraglia che, fin dal 1872, quando fu realizzata la ferrovia, ha diviso la cittadina dal suo mare. Un evento che trasformerà il «look» del litorale. Il primo colpo di piccone avrebbe dovuto esserci già nel prossimo week end, ma è slittato di qualche settimana per gli impegni dei due invitati più illustri alla cerimonia, il ministro Claudio Scajola ed il presidente della Regione Claudio Burlando. «Ma lo faremo nella prima metà di ottobre - spiega il sindaco Eraldo Crespi - Quest’opera, per Ospedaletti, sarà una svolta epocale. Se la ferrovia ha giocato un ruolo rilevante nello sviluppo turistico ed economico, ha però anche fatto pagare un prezzo pesante alla nostra città per la sua presenza. Quel muro ha sempre diviso Ospedaletti dal mare. Non a caso, già nell’800, quando si parlò di fare la ferrovia, Ospedaletti disse no. Ma fu inutile. Le società ferroviarie, allora, erano molto potenti». In effetti, se il muro cadrà sette anni dopo il trasferimento della ferrovia, la voglia di Ospedaletti di riconquistare il proprio mare, è ben più antica. Già negli Anni 60 fu costituito un comitato contro quello che fu chiamato, sarcasticamente, il «muro di Berlino» ospedalettese. Le chiavi per arrivare alla demolizione sono state due: la realizzazione di due moli e l’allargamento delle spiagge («Prima il muro proteggeva dalle mareggiate, non si poteva abbatterlo, ma ora la situazione è cambiata», spiega il sindaco) e l’avvio del Progetto Baia Verde. L’abbattimento del muro - circa 600 metri da piazza Gramsci a piazza IV novembre, alto dai 3 ai 5 metri, con uno sbancamento di circa 30 mila metri cubi di terra e detriti - farà parte, infatti, delle opere di urbanizzazione a carico della Finim, la società che costruisce Baia Verde, che provvederà direttamente alle opere di abbattimento. I lavori dovrebbero durare sei mesi. Un’opera storica per Ospedaletti. Attesa e voluta. Non senza spine. Ci sono scaramucce politiche («Quest’amministrazione non si prenda i meriti di un’opera fortemente voluta dalla precedente», protesta l’opposizione). E verrà fuori qualche problema: caduto il muro, emergerà il retro, non proprio attraente, degli stabilimenti balneari. Occorrerà, in qualche modo, trovare una soluzione, non certo facile perchè si tratta di terreni demaniali su cui i privati sono restii ad investire. Un nodo complesso che dovranno sciogliere Comune, Demanio, Area 24 che gestisce le aree dismesse dalle Ferrovia e, ovviamente, gli operatori turistici interessati.

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