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Data di pubblicazione:25/09/2008
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Porta Nuova torna agli antichi fasti
Testo dell’articolo:Così non l’aveva mai vista nessuno. Liberata da anni di usura e logorio, viene restituita a quello che doveva essere il suo splendore originario, quando fu inaugurata nel 1867. Mancano ancora pochi mesi prima che un simbolico drappo rosso sveli la nuova stazione di Porta Nuova. Oltre i pannelli blu e le impalcature che coprono i cantieri proseguono, nascosti alla vista migliaia dei viaggiatori, i lavori che stanno trasformando il principale scalo ferroviario della città. Spariscono i pavimenti neri di linoleum, i vecchi pannelli delle partenze, le anguste sale d’aspetto, per essere sostituiti da strutture leggere e luminose, rivestite in vetro e pietra chiara.
L’inaugurazione è prevista per i primi mesi del 2009, tre anni dopo l’inizio del più grande cantiere di restyling di un edificio storico della città, con un investimento di Grandi Stazioni di 37 milioni di euro su 60 mila metri quadrati. Con la realizzazione del progetto dell’architetto Marco Tamino, le superfici destinate ai servizi di viaggio, ristoro, shopping e tempo libero diventeranno più grandi. Prevista la creazione di un asse centrale di distribuzione posto in corrispondenza dell’atrio, sul quale confluiranno le persone provenienti dalla metropolitana e diretti verso i treni. Verrà potenziato anche l’asse trasversale già esistente di via Sacchi. «Si tratta di un intervento complesso - spiega Giuseppe Amaro, direttore dei lavori - sia per la tipologia delle opere sia perché i lavori si svolgono mentre la stazione, la terza più grande in Italia, funziona regolarmente». L’atrio su corso Vittorio Emanuele verrà restaurato, le grandi vetrate cattedrali saranno liberate dai serramenti anni 50 e rese visibili anche dall’esterno. Sono già pronte le scale mobili che porteranno al mezzanino che ospiterà negozi, boutique e ristoranti e le scale elicoidali in acciaio che mettono in comunicazione i diversi livelli. Il portico di via Sacchi, un tempo destinato alla sosta dei taxi, è stato restaurato e chiuso con grandi vetrate trasparenti che ospiteranno un polo di shopping. Il cuore della stazione, dove trovavano posto la magnolia (temporaneamente spostata) e il giardino interno continuerà a essere il punto di incontro del «piano del ferro», quello dei treni e dei servizi. Conservati e valorizzati gli spazi e gli elementi architettonici originali, come la «Sala Gonin», dal nome del pittore di corte che l’affrescò. All’interno di questa sala si sussegue un ciclo di pitture che riguardano gli elementi della Natura con personaggi mitologici. Ai quattro angoli sono invece rappresentati i quattro continenti. Nell’Ottocento il Fabbricato Partenze era costituito da un salone a volta circolare, arricchito da colonne, stucchi e affreschi raffiguranti gli stemmi delle 135 città italiane e l’indicazione della loro distanza in chilometri da Torino. Accanto al recupero architettonico anche la creatività e la funzionalità contemporanea: la galleria di testa (di fronte ai binari) verrà liberata e razionalizzata in un unico spazio dove al posto delle pareti nere e grige verranno installate parete inclinate multicolori. Già aperto al pubblico il nuovo club Eurostar, dove una sinuosa scultura luminosa e particolari di design, curati dal direttore artistico dei lavori, l’architetto Luca Moretto, accolgono i visitatori in arrivo e in partenza. «L’intervento prevede il collegamento pedonale diretto con accesso dall’atrio monumentale - spiega Giuseppe Amaro -, con la fermata della linea 1 della metropolitana che così integra il trasporto cittadino con quello ferroviario». Con il 2009 la città si riappropria di uno dei suoi edifici simbolo, rinato e riportato al rinnovato splendore.

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