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Data di pubblicazione:27/09/2008
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:Bra: “C'è una bomba alla stazione”. Rintracciato
Testo dell’articolo:BRA - «C’è una bomba alla stazione». La telefonata è arrivata la scorsa notte al piantone della Compagnia carabinieri di Bra. Una voce maschile, a metà tra l’alterato e il contraffatto, ha informato il militare di turno dell’esistenza di un ordigno, nascosto tra i binari dello scalo ferroviaria. Ma la vicenda si è rivelata una «bravata» e l’autore è stato scoperto e denunciato. Il carabiniere che ha ricevuto la chiamata ha immediatamente avvisato il capitano della Compagnia e allertato un collega. La durata della chiacchierata, seppur breve, ha permesso di utilizzare i sofisticati strumenti di indagine in dotazione all’Arma, capaci di rilevare il segnale proprio nel punto dal quale l’utente effettua la conversazione. Così quando l’anonimo informatore ha riattaccato, sono partite tre pattuglie: la prima diretta alla stazione ferroviaria e l’altra verso l’abitazione dell’informatore. I carabinieri che hanno raggiunto piazza Roma hanno immediatamente iniziato una «bonifica» dei locali interni (l’atrio, la biglietteria e la sala d’aspetto), per cercare poi l’ordigno all’esterno tra i binari, parte dei quali occupati da treni «parcheggiati» in attesa della prima corsa del mattino. Il tutto è avvenuto con la massima riservatezza, senza creare panico. L’altra pattuglia ha invece raggiunto una zona periferica della città, che il «rilevatore» del segnale aveva individuato come punto di partenza della chiamata dal cellulare. Dopo una breve indagine, gli investigatori sono risaliti al responsabile della vicenda: un giovane pregiudicato, che al momento della contestazione del fatto è parso anche alterato, per abuso di alcool. Sottoposto ad un primo interrogatorio, il giovane - che inizialmente si è dichiarato estraneo alla vicenda - ha confessato la telefonata. I militari hanno cercato di recuperare la Sim del cellulare del giovane, ma non è stato possibile. Al pregiudicato è stata quindi contestata l’accusa di «procurato allarme alle autorità»: per lui è scattata la denuncia a piede libero alla Procura della Repubblica di Alba.

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