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Data di pubblicazione:09/10/2008
Fonte:La Stampa edizione di Savona
Titolo dell’articolo:Savona-Genova, treni in frenata
Testo dell’articolo:SAVONA - Da Savona a Genova Brignole in 38 minuti: sembra il trionfale annuncio di Trenitalia di un futuro progetto di «alta velocità» ligure (visto che attualmente il tempo di percorrenza è sempre superiore a un’ora) ma le cose non stanno proprio così. Quei 38 minuti non sono il futuro, ma il passato. Esattamente il 1967, oltre 40 anni fa, quando - orario alla mano - i pendolari savonesi in partenza dalla vecchia stazione Letimbro impiegavano 23 minuti per arrivare a Sampierdarena e solo un quarto d’ora in più per vedere i palazzi e i giardini di Brignole. Il dato risulta doppiamente clamoroso pensando che all’epoca c’era il binario unico sino a Voltri. In molti si ricordano ancora del cosiddetto «Limone», convoglio affollato di universitari in partenza da Savona Letimbro alle 7,56 e che, in molto meno di un’ora, portava tutti a destinazione. Anno dopo anno, i savonesi hanno visto crescere i tempi a dismisura. Lo sottolinea, nella doppia veste di pendolare doc «l’ho fatto per oltre 40 anni» e presidente del Comitato casello Albamare (che nel suo statuto ha lo studio di tutti i problemi di mobilità del comprensorio), l’ingegner Paolo Forzano di Albissola: «Se oggi guardiamo l’orario fra le 7 e le 8,30 da Savona fino a Brignole occorrono da un minimo di un’ora e 4 minuti fino a un massimo di un’ora e nove minuti». La conferma puntuale arriva anche dal sito di Trenitalia, cliccando le varie soluzioni di viaggio fra le 7 e le 9 del mattino. Solo l’Intercity plus «Tirreno» in partenza alle 8,07 da Savona fa meglio (o meno peggio) e raggiunge Brignole in 51 minuti. «Ma sembra quasi una burla che un Intercity impieghi quasi lo stesso tempo di un treno locale, nonostante la maggiorazione di prezzo. E non è tutto: l’Intercity in partenza dalle 7,50 da La Spezia arriva a Genova Brignole alle 9, con un tempo di percorrenza di un’ora e dieci minuti per un percorso lungo oltre il doppio». Fa un certo effetto, controllando partenze e arrivi sui fogli ingialliti dei vecchi orari, trovare tempi di percorrenza nettamente inferiori a quelli di oggi. Senza contare il rischio quotidiano di ritardi e il passo indietro che si è fatto anche dal punto di vista della pulizia di sedili e carrozze. Le Ferrovie dello Stato stanno per dismettere nell’area della «grande Genova», circa 600 mila metri quadrati che torneranno alla città e c’è allo studio la realizzazione di nuove fermate metropolitane a Pegli Lido, Multedo, Sestri Ponente, Erzelli-aeroporto, Nuova Cornigliano, Terralba terminal, Teglia e la costruzione di un terzo binario fra Sestri Ponente e Sampierdarena. Aggiunge Forzano: «Il rischio è che le nuovi stazioni provochino un ulteriore rallentamento del traffico ferroviario verso Genova, senza il beneficio per i savonesi di un servizio metropolitano nella propria area. Per questo motivo abbiamo scritto al presidente Burlando e all’assessore regionale Ruggeri chiedendo di farsi carico del problema. Occorre mettere in cantiere con urgenza interventi che consentano ai savonaesi di avere un servizio ferroviario degno di questo nome: tempi di percorrenza come nel 1970, convogli frequenti, tempi di arresto e ripartenza da metropolitana». Savona insomma sogna un futuro «vecchio» di oltre quarant’anni. Proprio come cantavano Conte e Celentano: «Il treno dei desideri nei miei pensieri all’incontrario va».

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