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Data di pubblicazione:03/11/2008
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Pendolari, rivolta contro gli aumenti
Testo dell’articolo:TORINO - I pendolari lo considerano un salasso bello e buono: ultimo di una lunga serie e motivato solo dalla volontà di fare cassa. Le Ferrovie si trincerano dietro tre argomentazioni: non sempre la nuova formula presuppone un aumento, anzi; nè si tratta di un aumento uniforme per tutte le linee. In ogni caso il costo supplementare, quando c’è, ha una serie di contropartite.

Al centro del contendere, l’istituzione di un abbonamento ad hoc per chi utilizza sistematicamente i treni ad Alta Velocità, gli Eurostar e gli Eurostar City. A due giorni dall’entrata in vigore, primo novembre, l’ultima «new entry» nel tariffario delle Ferrovie - roba da far impallidire quelli degli operatori della telefonia mobile - è già riuscito nell’impresa di coalizzare i comitati dei pendolari di mezza Italia. Quello nato anni fa sulla Torino-Milano invita i viaggiatori ad utilizzare nei prossimi due mesi solo i treni regionali, candidati al sovraffollamento.

Riassunto delle puntate precedenti. Fino al 31 ottobre chi voleva salire su un treno delle tre categorie in questione doveva pagare l’abbonamento Intercity a tariffa intera più un «ticket» di ammissione di 3 euro per ogni viaggio. In alternativa, poteva comprare un carnet di 20 corse sborsando 40 euro. Il costo della prenotazione, per chi aveva il «carnet elettronico», era compreso nel prezzo. Il «carnet cartaceo» permetteva di obliterare i singoli ticket uno alla volta e garantiva l’accesso al treno, ma non il posto a sedere: a meno di prenotarlo ogni volta in biglietteria.

Il nuovo abbonamento mensile presuppone un aumento variabile a seconda delle tariffe in vigore sulle singole linee - alcune delle quali, come la Torino-Milano o la Roma-Napoli sono «ibride», cioè coperte dall’Alta Velocità solo per alcuni tratti - e la possibilità di fare un numero illimitato di viaggi sullo stesso collegamento in entrambe le direzioni. Il posto a sedere implica un sovrapprezzo di 3 euro per ogni viaggio.

Da qui la rivolta dei pendolari. «Non solo c’è un aumento rispetto al vecchio abbonamento Intercity, ma il costo supplementare per la prenotazione è una vergogna - insorge Cesare Carbonari, Torino-Milano -. Calcolando 5 giorni lavorativi per quattro settimane sono 120 euro al mese». Concetto ribadito da Edia Manente, direttore Comunicazione per la «Garzanti Libri».
«Oltretutto parliamo di linee dove non sempre l’Alta Velocità è già stata completata - protesta Nicola D’Ambrosio -. Sulla Napoli-Roma l’Eurostar risparmia 15 minuti di viaggio sui 60 previsti...». Discorso analogo sulla Torino-Milano: a Novara gli Eurostar smettono i colori della Ferrari per reimmettersi sulla linea storica. E talora si imballano pure.

Dalla Torino-Milano alla Bologna-Firenze, dalla Roma-Firenze alla Roma-Napoli, l’Italia si scopre unita dalla rabbia di chi in treno vive e lavora: nonostante i ritardi, i «guasti tecnici», il sovraffollamento, la pulizia non sempre al di sopra di ogni sospetto.

Le Ferrovie parlano di un aumento tutto sommato contenuto, variabile da linea a linea e da treno a treno: «Treni che, rispetto a quelli regionali, non usufruiscono di contributo pubblico». Spiegano che su alcune tratte il nuovo abbonamento, rapportato alle tariffe, produce addirittura un risparmio. Minimizzano il costo supplementare per la prenotazione: in base alle loro statistiche, interessa un numero limitato di viaggiatori, «nei giorni infrasettimanali l’affluenza non è elevata». Nessuno lo dice apertamente, ma la novità risponde anche alla volontà di combattere l’evasione. Pare che molti pendolari facessero l’abbonamento Intercity solo per il viaggio di andata o di ritorno, raggirando i controllori poco avveduti. Della serie: pago una corsa e ne faccio due. La nuova formula, in vigore da sabato, è esclusivamente «bidirezionale».

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