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Data di pubblicazione:05/11/2008
Fonte:La Stampa edizione di Savona
Titolo dell’articolo:Ottocento pendolari in ostaggio
Testo dell’articolo:SAVONA - Un passeggero ha cercato di metterla sul ridere: «Lo sapete - ha detto ai ferrovieri - che dopo un quarto d’ora, è sequestro di persona?». Ma è davvero così che si sono sentiti ieri pomeriggio ottocento sventurati pendolari savonesi: ostaggi delle Ferrovie. L’ennesima odissea di un viaggio in treno si è consumata fra Sestri Ponente e Finale ligure: sessanta chilometri percorsi in due ore e mezzo. Quasi un record, anche se ovviamente negativo. Tutto ha avuto inizio nella stazione di Arenzano dove il Regionale 11382, partito alle 17,30 da Sestri Ponente, è arrivato alle 17,50. All’improvviso si sono spente le luci e i viaggiatori hanno subito avuto un brutto presentimento, perchè ormai chi viaggia da tempo, certe cose le percepisce immediatamente, da piccoli segnali capisce che l’intoppo è dietro l’angolo, che il viaggio si preannuncia infernale. E infatti di lì a poco i pendolari hanno scoperto che c’era un guasto, il convoglio non poteva più ripartire. Prendere quello dopo? Che seguiva a soli otto minuti? Utopia. E già perchè il Regionale successivo, nel frattempo era stato soppresso. E gli sventurati ne hanno dovuto così aspettare un terzo, l’11384, con orario di arrivo alla stazione di Arenzano alle 18,16.
Ma, quando si dice che le cose vanno storte, quello era pure in ritardo. «Siamo saliti a bordo - racconta uno dei passeggeri Pierluigi Calabria - alle 18,40. Informazioni? Quelle a dire il vero non sono mancate. Un ferroviere si è fatto tutto il treno a piedi, per avvertirci che c’era un guasto».
Finalmente i pendolari, hanno potuto ripartire, non senza nuovi intoppi. Il primo alla stazione Mongrifone, a Savona. Racconta ancora Pier Luigi Calabria: «il convoglio è riparito, ma percorsi un centinaio di metri si è fermato, improvvisamente». Ecco, ci risiamo. Devono avere pensato i passeggeri, ma per loro fortuna, dopo una decina di minuti di «sosta», il Regionale si è avviato. Non era, però, finita. A Spotorno il nuovo intoppo, anche in questo caso non appena il treno ha lasciato la stazione alle sue spalle. Ancora una volta, il Regionale si è fermato, inspiegabilmente, percorsi un centinaio di metri. E i passeggeri si sono ritrovati di nuovo a fare gli scongiuri. Che hanno avuto l’effetto sperato. Perchè di lì a dieci minuti, il treno si è rimesso in moto. Pierluigi Calabria è arrivato a casa, a Finale Ligure, poco prima delle 20: dopo due ore e mezzo di treno.

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