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Data di pubblicazione:11/11/2008
Fonte:La Stampa edizione di Imperia
Titolo dell’articolo:L’Intercity non si ferma. E Taggia non ci sta più
Testo dell’articolo:TAGGIA - Ne passano parecchi lungo tutta la giornata diretti verso Genova. Tre sotto la sigla Intercity in partenza da Sanremo alle 6,50, 9,15 e 15,15, più un Eurocity che parte dalla città dei fiori alle 11,15. E lo stesso accade in senso inverso: transitano quelli che arrivano alle 10,50, 22,58 e mezzanotte e 55 a Sanremo e gli Eurocity che fermano nella città del casinò alle 14,50 ed alle 18,50. Passano e c’è da credere che molti viaggiatori, scrutando dal finestrino, si chiedano perchè quei treni non si fermino in una stazione così grande. Molto più ampia di Finale Ligure o Diano Marino dove, invece, si è fermato. Perchè non a Taggia? Misteri dell’orario ferroviario. E delle scelte di Trenitalia. Taggia sembra «proibita» ai treni più importanti. Ne fermano alcuni e sono una rarità: l’Intercity per Genova delle 5,08, orario non proprio comodissimo o quelli delle 17,21 (mai, però, nei week end) o delle 17,08 (solo nei week end). Per il resto solo treni regionali. Utili, preziosi, ma sganciati dalla rete nazionale. «Qui a Taggia, ma il discorso vale per tutto il ponente. Sempre meno treni per Roma, Milano e Torino. Qui abitano un sacco di meridionali, ma raggiungere il sud in treno è diventato un’impresa. E’ come essere nel Far West: le ferrovie ci hanno isolato dal mondo», dice Domenico Garofalo, assessore comunale, che da tempo si batte per strappare la stazione taggese dal suo isolamento. Un «caso» si può dire. Moderna, realizzata pochi anni fa, ha spazi ampi e parcheggi impensabili altrove (600 posti-auto). Ma è perennemente deserta, come i parcheggi. E i servizi chiudono. Dell’edicola è rimasta solo l’insegna. Era una stazione nata per essere il terminale dei traffici floricoli, ma la crisi e le trasformazioni del settore hanno cancellato l’idea ancor prima che si cominciasse. Il rischio che si trasformi in una «cattedrale nel deserto» è forte. Da tempo Taggia si batte per potenziare la sua stazione. Riunioni con gli altri comuni, ordini del giorno, lettere, contatti con Regione, Trenitalia, sindacati, associazioni dei consumatori. Anche perchè l’apertura di due grandi centri commerciali ha aumentato il peso economico della città e lo stesso farà, nei prossimi anni, il nuovo ospedale unico provinciale che nascerà proprio a nord della stazione. «Abbiamo fatto richieste precise - continua Garofalo - formalizzate da una delibera di giunta. Continueremo a batterci». Speranze? «Qualche cosa si muove - dice Garofalo - Gli ultimi contatti con Trenitalia sono stati incoraggianti. Potrebbe già cambiare qualche cosa con il nuovo orario di dicembre». Le richieste: far fermare l’Intercity che parte da Ventimiglia alle 6,33 diretto a Roma e quello che parte dalla capitale alle 15,46; potenziare i collegamenti con Milano con fermate degli Intercity delle 8,58 e 14,58 da Ventimiglia e delle 7,10 e 15,10 da Milano; portare Taggia il capolinea del treno per Napoli delle 5,52 da Savona; anticipare di una decina di minuti gli orari degli Intercity per avere più coincidenze per Torino e il sud. Possibile? «E’ una lunga battaglia, ma forse stiamo per ottenere qualche cosa», dice, con ottimismo, il sindaco Vincenzo Genduso. Il problema non è solo taggese. La stazione di Taggia, non è un mistero, è più comoda e accogliente di quella di Sanremo priva di parcheggi, con un corridoio da incubo di 400 metri tra atrio e binari. Una stazione di Taggia, funzionante a pieno ritmo, potrebbe diventare la seconda stazione anche di Sanremo, soprattutto per la parte est della città. «La nostra stazione doveva essere lo scalo merci di Sanremo - aggiunge l’assessore Garofalo - Si può riproporre il progetto per il traffico passeggeri creando navette di collegamento tra le due città. Con l’Aurelia bis, ora, è anche più facile e rapido». Progetto interessante. Ma Trenitalia, che da tempo maltratta tutto l’estremo ponente ligure, come la penserà?

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