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Data di pubblicazione:25/11/2008
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Con la Rer in Val Susa un treno ogni 30 minuti
Testo dell’articolo:Il progetto pilota di una ferrovia metropolitana dalla Val Susa verso Torino, sul modello della Rer di Parigi, non è propaganda. Oggi Giovanni Nigro, presidente dell’Agenzia per la Mobilità Metropolitana di Torino, presenterà nel corso della riunione settimanale dell’Osservatorio sulla Torino-Lione una proposta di orario ferroviario cadenzato che dovrebbe permetterà di aumentare del 30 per cento in più le ore di servizio rispetto agli standard attuali della linea storica. Secondo l’Agenzia è possibile realizzare un collegamento all’ora tra Susa e Torino e tra il capoluogo e Bardonecchia. Il che vuol dire che sulla tratta Bussoleno-Torino viaggerà un convoglio ogni trenta minuti. Tutti i giorni sulla Susa/Torino dovrebbero viaggiare 34 treni, 29 avranno come stazione di riferimento Bardonecchia e otto Modane. Nella bozza di orario è prevista la possibilità di aumentare il servizio nelle ore di punta. In questo modo si dovrebbero garantire 23.800 ore di servizio annue. Il lavoro dell’Agenzia è la parte centrale di quel progetto pilota sul trasporto pubblico locale che dovrebbe decollare fra poche settimane quando il premier Silvio Berlusconi e la presidente Mercedes Bresso firmeranno l’accordo per realizzare in Piemonte alcune infrastrutture prioritarie. La giunta regionale può mettere in campo 100 milioni e ne chiede 200 in tre anni a Palazzo Chigi. Una parte di quelle risorse dovrebbe servire anche per mettere a punto le stazioni di interscambio tra la linea della Val Susa e la linea numero 5 del servizio ferroviario metropolitano che dovrebbe diventare operativa con la conclusione dei lavori del passante ferroviario di Torino. Le stazioni in questione sono quelle di Pronda e San Paolo. E una parte dei fondi dovrebbe servire anche per acquistare nuovo materiale rotabile. L’Agenzia aveva organizzato per sabato scorso la presentazione di alcuni modelli anche ai comitati dei pendolari. Poi l’arrivo a Torino del ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, per incontrare gli amministratori locali che hanno chiesto rassicurazioni sul rapporto tra esecutivo e Osservatorio ha fatto saltare l’appuntamento. È probabile però che proprio i nuovi convogli potrebbero diventare il primo segnale concreto della volontà di realizzare il progetto pilota: «Abbiamo già contattato alcune società costruttrici per valutare la possibilità di utilizzare la formula dell’acquisto in leasing». L’introduzione dell’orario cadenzato dovrebbe portare ad un cambiamento anche del servizio su strada, che collega le 17 stazioni disseminate lungo la linea storica con i paesi limitrofi. La certezza dell’orario di partenza e arrivo dei convogli dovrebbe permettere di riprogrammare l’orario delle coincidenze e migliorare il tempo di viaggio. Nello studio dell’Agenzia, poi, si ipotizza un uso flessibile del servizio che durante i giorni feriali verrebbe utilizzato praticamente per il trasporto dei pendolari mentre durante i fine settimana, soprattutto del periodo invernale, potrebbe essere destinato ai convogli della neve.

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