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Data di pubblicazione:10/12/2008
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Salta il diretto del mattino per la Capitale oltre a due Intercity per la Liguria
Testo dell’articolo:Siamo periferia d’Italia, o quasi, tocca rassegnarsi. Basta scorrere i nuovi orari dei treni. O, almeno, quel che per ora se ne sa. Il giorno «X» è il 14 dicembre, quando entreranno in vigore, ma le anticipazioni circolano da un pezzo. E, soprattutto, le novità sui collegamenti veloci - quelli che non riguardano i pendolari e sono gestiti a livello centrale da Trenitalia - cominciano a venire a galla. Per Torino, ma soprattutto per il basso Piemonte, c’è poco da stare allegri: le ferrovie hanno deciso di dare una sforbiciata ai collegamenti a lungo raggio.
Non è un’indiscrezione, è tutto scritto sul sito delle ferrovie. Un esempio che farà infuriare molti: il treno diretto Torino-Roma, l’Eurostar delle 6,30 con arrivo alle 12,20 passando per Asti e Alessandria, è stato eliminato. Per arrivare alla stessa ora tocca passare da Milano. Si parte mezz’ora prima da Torino (da Asti o Alessandria è meglio lasciar perdere), ci si impiega dieci minuti in meno, ma c’è da cambiare treno a Milano, e se il convoglio partito da Torino arriva in ritardo - succede spesso - addio coincidenza. Quel che è peggio, però, è il prezzo: se con la soluzione che presto sarà cancellata si spendevano 57 euro, ora la cifra sale a oltre 84, il 47 per cento in più. Una bella beffa. L’accanimento su Torino non si ferma qui, e non sta solo nella sempre più evidente spinta verso Milano, ormai snodo centrale di tutti i collegamenti con le altre grandi città. C’è il problema Genova: Trenitalia ha deciso di cancellare due coppie di Intercity, quelli delle 12,05 e delle 20,05 da Torino, e quelli delle 11,57 e delle 19,57 da Genova. Insomma, da una parte si limitano i collegamenti diretti con la capitale, dall’altra si tagliano i treni con la grande città più vicina a Torino. Con buona pace di chi vive nella «terra di mezzo»: Asti e Alessandria, tanto per fare alcuni esempi. Nessun diretto per Roma al mattino e collegamenti dimezzati con il capoluogo ligure.
Ce n’è abbastanza per preoccupare l’assessore regionale ai Trasporti Daniele Borioli: «Il rischio è isolare il basso Piemonte, in particolare Asti e Alessandria. E anche per Torino, la maggior parte dei collegamenti con il resto d’Italia girerà via Milano. Temo che nello sviluppo delle strategie degli assi trasportistici manchi un disegno politico che guarda al nord, mettendoci dentro anche Torino e il Piemonte». Come fossero un angolino d’Italia anziché uno dei principali centri produttivi. È chiaro che se le cose non cambieranno, dice l’assessore, si produrrà «nei fatti, con la sola eccezione dell’area torinese, una periferizzazione dell’intero Piemonte rispetto alla spina dorsale delle grandi direttrici di collegamento ferroviario». Nessuna replica, per ora, da parte di Trenitalia.

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