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Data di pubblicazione:11/12/2008
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Torino-Ceres in tilt per colpa dei predoni dell’oro rosso
Testo dell’articolo:NOLE - Sono tornati i predoni di rame sulla linea ferroviaria Torino-Ceres. La notte scorsa i ladri hanno rubato una decina di metri di cavo che serve a controllare gli scambi automatici dei convogli, rischiando il collasso delle corse su tutto il tratto di strada ferrata, da Ceres a Torino. Per fortuna solo i treni del mattino che hanno accumulato ritardi consistenti. Come se non bastasse un guasto ad una vecchia «belga» ha costretto i dirigenti del Gtt, che gestisce il traffico sulla linea, a sostituire le carrozze. Il risultato? Gravi disagi per gli utenti che, sotto una copiosa nevicata, non sono riusciti a salire sui vagoni o sono stati costretti a viaggiare su un bus in partenza dalla stazione di Ciriè verso Torino. «Ci dispiace per il disservizio – spiegano i vertici del Gtt -. Comunque è stato ripristinato tutto in breve tempo». Ad accorgersi del furto, all’alba, sono stati proprio gli operatori del Gtt, quando si sono trovati davanti ai semafori perennemente sul «rosso», segnale di stop. Ci è voluto poco a capire che qualcuno, nei pressi della stazione di Nole, aveva sfilato la treccia di rame che corre parallela ai binari e nella quale vengono convogliate le informazioni per il funzionamento automatico dei semafori. Sette o otto chilogrammi di materiale, per circa 10 metri di lunghezza. Il furto di scarsa entità, abbinato al guasto di un locomotore, ha però fatto andare in tilt la circolazione ferroviaria sulla linea per una buona parte della mattinata.
I passeggeri più penalizzati sono stati quelli della corsa in partenza alle 7,20 circa dalla stazione di Lanzo. Già a Nole i pendolari non riuscivano più a salire sulle carrozze stipate di studenti e impiegati. Il treno a Ciriè aveva accumulato un ritardo di quasi un’ora. È la seconda volta, dopo la razzia di maggio, che i predoni dell’«oro rosso» entrano in azione sulla Torino-Ceres, una delle strade ferrate più vecchie d’Italia, interessata da imponenti lavori di ristrutturazione negli ultimi dieci anni. Molti sono a caccia di quel metallo diventato preziosissimo: tre anni fa veniva venduto a 2 euro e 50 centesimi al chilo, oggi supera anche i 6 euro. Solo nel 2007 i carabinieri del nucleo provinciale hanno fatto finire dietro le sbarre 86 persone ritenute responsabili di razzie di rame. A questi si devono aggiungere i 50 arresti effettuati dalla Polizia Ferroviaria in tutto il Piemonte.

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