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Data di pubblicazione:12/12/2008
Fonte:TargatoCN.it
Titolo dell’articolo:Cuneo, libri: le ferrovie dimenticate mai così attuali
Testo dell’articolo:Un libro che ripercorre una storia, per certi versi triste e malinconica, ma con interessanti spunti per il futuro del trasporto locale. E’ stato presentato ieri a Cuneo, nel Salone d’Onore del Comune, ‘Il metrò ai piedi delle Alpi’, opera dedicata alle ferrovie locali dimesse forse con troppa fretta, scritta da Claudio Campana ed edita da Grandapress. “La mia prima abitazione – ha detto il Sindaco di Robilante presentando la sua fatica letteraria – è stata un casello ferroviario. Mio padre, andato in pensione con la qualifica di tecnico, faceva il cantoniere sulle linea Airasca-Saluzzo. La vaporiera transitava a pochi metri da casa mia. Appeso alle reti, rimanevo affascinato al suo passaggio”. Ma la pubblicazione, oltre che da basi sentimentali e radicate nella passione dell’autore per il trasporto ferroviario, parte da considerazioni e domande davvero attuali. Lasciare andare in malora tratte ferroviarie ‘minori’ che assicuravano un collegamento ferroviario capillare tra città e piccoli paesi - come nel caso della Airasca-Saluzzo e delle sue diramazioni – è stata una scelta così lungimirante?

La risposta è stata fornita dal Sindaco di Cuneo Alberto Valmaggia che ha fatto un accenno al vecchio progetto di una metropolitana leggera, capace di collegare Borgo San Dalmazzo, quartiere San Paolo, Cuneo, Madonna dell’Olmo e la stazione di Borgo Gesso e dall’assessore regionale ai Trasporti Daniele Borioli. “La battaglia per il rilancio del trasporto ferroviario è complicatissima ed a volte disperata – ha detto -. Non la si può vincere soltanto con investimenti nel materiale rotabile o nel miglioramento dei servizi. Serve un cambiamento a livello culturale e di mentalità in un paese in cui l’industria automobilistica ha goduto storicamente di un vigoroso potere. Dall’altra parte, è evidente il declino di una fascia di trasporto usata dagli utenti abituali nei piccoli e medi spostamenti e l’arretratezza rispetto a sistemi di trasporto locale di altri paesi Europei come la Gemania, la Francia e anche la Spagna. Da noi esiste un approccio schizofrenico nella gestione del trasporto ferroviario. Mentre si aprono nuovi tratti per l’alta velocità, è in corso un processo di degrado del trasporto locale, ossatura essenziale se si vuole rilanciare il treno come mezzo di trasporto collettivo di massa. La suggestione delle ferrovie leggere o della metropolitana di superficie vale per la provincia di Cuneo, ma anche per il resto del Piemonte. Sarebbe interessante immaginare in modo virtuale che sviluppo la nostra regione avrebbe avuto se si fossero realizzate quelle linee ferroviarie progettate e poi mai realizzate”.

La Airasca-Saluzzo Cuneo fu costruita dopo lunghe insistenze e pressioni della classe politica locale, un po’ come avviene oggi per l’Asti-Cuneo o il raddoppio del Tenda, per essere poi in gran in parte abbandonata con tutte le sue diramazioni. “Era stata concepita come ferrovia pedemontana per collegare gli imbocchi delle valli pinerolesi alla pianura cuneese e saluzzese –ha detto l’autore Claudio Campana -. Penso che si sarebbe potuta salvare considerando le difficoltà e problematiche create dal traffico e dal trasporto su gomma".


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