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Data di pubblicazione:22/12/2008
Fonte:Bussola.it
Titolo dell’articolo:In bici sui binari della Bra-Ceva
Testo dell’articolo:C’è l’accordo: la ferrovia Bra-Ceva diventerà una delle piste ciclabili più importanti d’Italia. La svolta, dopo lunghe trattative portate avanti fin dal 2002 dall’allora consigliere provinciale Giovanni Bottino – oggi sindaco di Monchiero – insieme al “collega” Marco Botto – oggi presidente del Calso –, lo scorso mercoledì, in una riunione cui hanno partecipato oltre ai rappresentanti dei sindaci coinvolti nel progetto, anche l’assessore regionale Bruna Sibille, l’assessore provinciale Gregorio ed il responsabile Fs Vincenzo Lombardi. All’origine del problema il prezzo che FS chiedevano per cedere quel ramo di ferrovia, quasi 15 milioni di euro, cifra troppo onerosa per Regione e Comuni interessati (Narzole, Monchiero, Farigliano, Clavesana, Carrù, Bastia M.vì, Niella Tanaro, Rocca Cigliè, Castellino Tanaro, Ceva). Col passare del tempo, però, le posizioni si sono in un certo senso “limate” e oggi per le Ferrovie l’affare si può fare a 1 milione e 200 mila euro: tecnicamente non si tratterebbe più una vendita vera e propria, ma della cessione cinquantennale di un diritto di superficie.
Ecco dunque che l’accordo si può trovare, anche perché questa cifra non spaventa più tanto la Regione, pronta ad attingere ai fondi per l’alluvione ’94. La bozza è già pronta e nei prossimi giorni un gruppo di lavoro stabilirà nel dettaglio le modalità di reperimento dei fondi. La Provincia poi dovrebbe assumere il ruolo di interlocutore tra Regione e Comuni.
LA TRATTA PIù VECCHIA DEL PIEMONTE
La ferrovia da Bra a Ceva è la più vecchia del Piemonte: in funzione già nel 1874, costituì l’unica relazione ferroviaria fra Torino e Savona fino al 1933, anno in cui fu attivata la tratta a doppio binario Fossano-Mondovì-Ceva. Da allora la Bra-Ceva vide diminuire la sua importanza commerciale fino alla chiusura definitiva del 4 novembre 1994, dopo i tragici eventi alluvionali. Da allora la tratta è stata dismessa e quei 60 miliardi di lire destinati al suo ripristino sono stati deviati su altri interventi. Col passare del tempo, la ferrovia che univa Bra a Ceva è andata incontro ad un lento ed inesorabile degrado che ha coinvolto anche le infrastrutture che componevano la sua ossatura: rotaie, fabbricati, ponti, gallerie…
UNA NUOVA VITA
Per la Bra-Ceva si prospetta dunque un futuro… a “due ruote”. La volontà, infatti, è quella di realizzare, almeno per il tratto Narzole-Ceva una pista ciclabile, da inserire nel circuito delle “greenways” europee, vale a dire un sistema di percorsi naturalistici in grado di connettere turisti, ma anche abitanti, con le risorse del territorio. «È un progetto importante, di portata nazionale – spiega Marco Botto –, il cui fine ultimo è la valorizzazione turistica di un territorio spesso dimenticato. Quello a cui puntiamo è un percorso ciclabile lungo il Tanaro, che potrà poi collegarsi a quello che da Pollenzo va ad Alessandria, dando vita ad una delle strade riservate ai ciclisti più lunghe d’Italia e capace di attrarre turisti da ogni parte d’Europa».
Un sogno nel cassetto che si appresta dunque a diventare realtà. «Finalmente le cose si sono sbloccate, anche grazie alla volontà degli amministratori locali – dice il sindaco di Monchiero, Giovanni Bottino –. Ora si tratta di definire come verrà finanziato questo accordo, firmare il protocollo d’intesa con Fs e, poi, passare alla fase progettuale».

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