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Data di pubblicazione:09/01/2009
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:Gli utenti: “Attese di ore. Nessuno ci ha avvisati”
Testo dell’articolo:CUNEO - Mercoledì è stata una giornata difficile per il Gruppo Ferrovie dello stato. A tarda sera un comunicato stampa recitava: «Ha circolato il 91% dei treni regionali». Nel Cuneese: «La Cuneo-Ventimiglia non è stata chiusa, i treni hanno viaggiato, seppur con qualche soppressione». La realtà, nella Granda e in quella particolare linea, è stata ben diversa. Informazioni mancanti, treni soppressi all’ultimo minuto, viaggiatori scontenti e costretti a lunghe attese. Nel pomeriggio, mentre a Cuneo nevicava, Igor Dalle Molle era in Stazione a Torino. «Sono arrivato alle 14 a Porta Nuova - racconta - e per una manciata di secondi non sono riuscito a prendere un convoglio che partiva a quell’ora, con quasi sessanta minuti di ritardo (il treno delle 13,30). Poco male, ho pensato, prenderò il prossimo. Ma alle 14,30, pochi minuti prima della partenza, è stato soppresso. Stessa cosa con il treno delle 15,35 e delle 16,35. Entrambi cancellati con un preavviso di pochi minuti. Sono riuscito a salire su quello delle 17,25 che durante la corsa ha anche accumulato ritardo». Tre convogli «saltati» nel pomeriggio e sulla sola linea Torino-Cuneo. Senza preavviso. Lo stesso è avvenuto per altre linee regionali. «Sulla banchina c’era personale Fs - racconta Dalle Molle - che cercava di spiegare il perché di tante soppressioni. Ci hanno detto che anche la linea per Mondovì è stata chiusa per neve. Ma le informazioni erano sommarie. La cosa peggiore? Ogni volta che saltava un treno annunciavano la partenza del successivo. La gente aspettava al freddo, sulla banchina. Ma poi il problema si ripeteva». Non solo gli utenti si lamentano della mancata informazione al pubblico. Sulla guida telefonica i numeri delle Stazioni locali sono spariti da tempo: c’è un solo numero verde per tutte le tratte. Spesso i viaggiatori si rivolgono ad altri enti. E’ il caso dell’Ufficio turistico di Limone. La tratta Cuneo-Limone è molto utilizzata sia da sciatori sia da turisti che si vogliono recare a Ventimiglia o in Costa Azzurra. «Il nostro Ufficio turistico - dice il sindaco Domenico Clerico - fa le veci della biglietteria e dà tutte le informazioni che riusciamo ad ottenere dalle ferrovie. Peccato che siano quasi zero: noi facciamo loro un favore, effettuiamo un servizio che non ci compete e nemmeno ci comunicano ritardi, soppressioni e chiusure della linea. Niente di niente, un disastro». Stessa risposta, o quasi, se si cercano infomazioni alla Polizia Ferroviaria di Cuneo. Anche in questo caso gli agenti non vengono informati dalle Ferrovie. «Ufficialmente - dicono alla Polfer Cuneo - mercoledì la linea per Limone-Ventimiglia non era chiusa, ma è partito al massimo un treno su tre». E alla luce del fatto che, in tutto, i treni che passano la frontiera sono solo cinque al giorno, è lecito pensare che siano stati solo due i treni a raggiungere la costa. Cosa che trova conferma nelle dichiarazioni della Polfer di Ventimiglia: «Solo un treno è arrivato, e con difficoltà». «Nei nostri uffici - dicono i poliziotti di Cuneo - molta gente protesta perché deve posticipare il viaggio. Spesso a Cuneo non arriva il treno giusto: sulla linea per la Francia passano solo i convogli diesel. Anche noi dobbiamo fare i salti mortali per avere informazioni».

Cinquanta passeggeri provenienti da Torino e diretti a Sommariva Bosco, Sanfrè e Bra sono stati lasciati a «piedi» mercoledì sera alla Stazione di Carmagnola. Spiega una passeggera: «Con molti colleghi siamo arrivati, dopo notevoli disagi, a Carmagnola verso le 18. Sul tabellone erano segnati i treni in partenza per Bra con la scritta “soppresso”. Abbiamo chiesto se c’era un servizio sostitutivo. Non abbiamo avuto risposte, ma neppure abbiamo visto bus al posto dei treni. Per rientrare a casa abbiamo approfittato del passaggio che ci ha offerto il marito di una collega». La situazione è migliorata ieri, ma ci sono stati ancora disagi.


Lettera: «Non ha funzionato»
Ringrazio le Ferrovie per il «servizio» offerto, a pagamento, ieri sera (mercoledì, ndr). Dovendo tornare a casa da Trofarello vado in Stazione (dove tre quarti dei tabelloni sono fuori servizio) e prendo il treno 10169, in ritardo di 15 minuti. Arrivati a Fossano, la sorpresa: «Scendete, il treno si ferma qui. Tra venti minuti ci sarà un pullmann». Dopo più di un’ora e mezza di assenza totale d’informazioni sul pulmann, avendo la fortuna di poter dormire a Carmagnola da amici, prendo il primo treno per Torino, in ritardo di qualche ora. Se la linea (ho saputo) era bloccata già dal primo pomeriggio, lo si doveva dire nelle Stazioni di carico. «Magari» i clienti avrebbero potuto organizzarsi diversamente. Invece gli altoparlanti vengono usati solo per diffondere fastidiosi annunci di ogni genere di divieto. Tra l’altro il servizio Viaggio Treno era completamente in tilt. Ci sono state settimane di tempo per pulire le linee. Il Meteo aveva previsto la nevicata, che oltrettutto non è stata niente di eccezionale. Nei paesi del Nord Europa come fanno? I dirigenti delle Ferrovie non possono «abbandonare la nave» quando serve e rimbalzare la patata bollente tra Trenitalia ed Rfi è veramente penoso. Non m’interessa sapere a chi tocca. O sapere che a chi toccherebbe è venuta voglia di andare a casa (come ci è stato detto dopo averlo «cavato con le pinze» all’unico funzionario rimasto). Ma non tocca certo a noi sbrogliare la matassa per avere uno straccio di servizio.
Umberto Pamparà
Mondovì

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