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Data di pubblicazione:09/01/2009
Fonte:La Stampa edizione di Alessandria
Titolo dell’articolo:La “telenovela” della stazione Le stufette che non scaldano
Testo dell’articolo:ALESSANDRIA - «Riscaldamento? Ma non scherziamo, questa sala d’aspetto continua a essere una ghiacciaia, tra l’altro anche al buio. Non sappiamo se considerarlo uno scherzo di cattivo gusto oppure un segnale di quanto poco importi a Centostazioni il benessere dei viaggiatori». Così commentavano ieri alcuni viaggiatori rannicchiati sulle sedie metalliche, freddissime, davanti alle sei stufe elettriche che dovrebbero riscaldare il grande salone che, dopo il restyling della stazione ferroviaria di piazzale Curiel, è destinato alla sosta dei viaggiatori. E infatti dai sei «termoconvettori» - così sono definiti nel comunicato ufficiale di Centostazioni ed Enel - che dovrebbero assicurare calore in attesa che venga avviato l’impianto di riscaldamento esce poca aria calda, certo non in grado di aumentare la temperatura gelida della sala d’attesa. Alle parole dei viaggiatori «sempre più arrabbiati» si aggiungono quelle del sindaco Piercarlo Fabbio, al termine di un sopralluogo condotto con gli assessori Serafino Vanni Lai ed Evaldo Pavanello. «Non sono per nulla soddisfatto - ha detto - per le misure adottate da Centostazioni, le stufette installate sono insufficienti, tanto che la temperatura, che dopo l’intervento della Protezione civile con stufe catalitiche si era stabilizzata sugli 8-9 gradi, è ridiscesa a 2 gradi». Il sindaco, augurandosi che si concludano in tempi brevi i lavori per consentire il funzionamento dell’impianto di riscaldamento, non esclude un nuovo intervento della Protezione civile, con stufe catalitiche e generi di conforto. E nell’attesa che si concludano le procedure tra Enel e Centostazioni per avviare l’impianto che avrebbe dovuto essere pronto sin dal giorno dell’inaugurazione del restyling, il 10 ottobre, l’intera area della stazione - compresi ristorante-bar e servizi vari - resta al freddo. Un assurdo, come il fatto che la sala sia tenuta al buio malgrado ci sia l’impianto di illuminazione, che funzionava però il giorno dell’Epifania durante il sopralluogo del sottosegretario Bartolomeo Giachino. E molti viaggiatori fanno notare che mancano i cartelli che indicano il divieto di fumare, previsto nei locali pubblici, e cestini per raccogliere piccoli rifiuti.

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