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Data di pubblicazione:10/01/2009
Fonte:La Stampa edizione di Verbania
Titolo dell’articolo:La rivoluzione adesso corre sui binari
Testo dell’articolo:TORINO - Parte la liberalizzazione del servizio ferroviario regionale. Gli uffici dell’assessorato ai Trasporti hanno completato il capitolato della gara internazionale che nei prossimi giorni sarà inviato a Bruxelles per ottenere il via libera sull’impostazione tecnica del bando. La Regione mette sul tavolo un pacchetto di 210 milioni di euro l’anno per far girare i treni sui 1765 chilometri delle rete piemontese. Il nuovo servizio dovrebbe essere operativo a partire dal gennaio 2012: per quella data le carrozze del servizio passeggeri potrebbero non essere più solo quelle di Trenitalia ma appartenere anche a soggetti privati nazionali come Arena Ways oppure a società straniere del settore, dalla Svizzera alla Germania. Daniele Borioli, assessore regionale ai Trasporti, spiega: «Il nostro obiettivo è introdurre maggiore concorrenza sul mercato e questo dovrebbe portare al miglioramento del servizio offerto dalle singole aziende». E così dopo il via libera dell’Ue partirà una ricerca a livello europeo per verificare la disponibilità di grandi aziende ad entrare sul mercato piemontese. Esaurita quella che in gergo tecnico si chiama ricerca negoziale sul mercato la Regione farà partire il bando di gara. Ancora l’assessore: «Entro la fine dell’anno dovremo conoscere i vincitori delle gare dei primi lotti». Per l’avvio del servizio ci vorranno due anni. In questo periodo la Regione firmerà con Trenitalia un contratto ponte che dovrà garantire i collegamenti. La Regione non farà un unico bando di gara ma è orientata a suddividere la rete regionale in cinque lotti. Il primo lotto copre sostanzialmente le tratte del Sistema ferroviario metropolitano di Torino, dunque la città e i collegamenti con Valsusa, Pinerolese, Canavese, Settimo e Chivasso. Tratte finora coperte da Trenitalia e Gtt, l’azienda di trasporti municipale. Il resto del Piemonte verrebbe suddiviso in altri tre lotti che dovranno coprire in modo capillare tutto il territorio: Piemonte nord-orientale (Novara e il Verbano-Cusio-Ossola), il Piemonte sud-occidentale, di fatto la provincia di Cuneo e i collegamenti con la Liguria di Ponente e la Francia; il Piemonte sud-orientale, cioè Alessandria-Asti e i collegamenti con Genova. E poi c’è un quinto lotto che nel dossier della Regione viene classificato come «servizio interpolare». Spiega Borioli: «Stiamo valutando la possibilità di mettere a bando anche la gestione di collegamenti tra i capoluoghi di provincia piemontesi e Milano e Genova. Si tratterebbe di un servizio simile a quello garantito oggi dagli Intercity e dunque avrebbe prezzi dei biglietti diversi dagli altri lotti». Il capitolato di gara è stato elaborato dai funzionari della Regione in collaborazione con una società di consulenza, la T-Bridge, che ha già collaborato con la regione Emilia e Romagna per la liberalizzazione del servizio regionale. Lì è stato scelto il modello del lotto unico e la gara è stata vinta da Trenitalia. Che cosa succederà in Piemonte? «Il nostro obiettivo - spiega Borioli - non è quello di far fuori le Ferrovie italiane ma di garantire quantomeno il consolidamento del servizio attuale e di evitare che l’azienda di Stato non si dedichi soltanto ai collegamenti ad alta velocità penalizzando il trasporto locale e il servizio pendolari». Ecco perché nella trattativa per arrivare alla firma del contratto ponte con le ferrovie italiane la Regione cercherà anche di mettere in campo delle iniziative per una maggiore copertura dei servizi interregionali adesso gestiti da Trenitalia. L’avvio del Freccia Rossa, infatti, è coinciso con la riduzione del servizio da Alessandria e Asti verso Genova e Roma. Borioli ha chiesto ai suoi uffici di valutare la possibilità e i costi per realizzare un collegamento navetta che da Torino via Alessandria, Asti, Piacenza e Parma arrivi a Bologna dove poi si potrà prendere l’alta velocità. Il capitolato legato al nodo di Torino dovrà in qualche modo tener conto dei possibili investimenti pubblici (regionali e statali) inseriti nel piano delle infrastrutture che nelle prossime settimane firmeranno il pres
idente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e la presidente della Regione, Mercedes Bresso. Si tratta di un piano di investimento di 300 milioni - che rientra all’interno della bozza di documento presentato dal commissario straordinario della Torino-Lione, Mario Virano - che comprende l’acquisto di nuovo materiale rotabile e micro-interventi sulle infrastrutture urbane in modo da rendere operativo il servizio ferroviario metropolitano e l’acquisto di nuovo materiale rotabile da impiegare da subito nei collegamenti con la Val Susa.


“Così si potranno tutelare meglio anche i pendolari”

Più competitivi, più trasparenti a maggior tutela dell’utente e della qualità del servizio». Daniele Borioli, assessore regionale ai Trasporti, sintetizza così la scelta di liberalizzare il servizio ferroviario regionale: 20 milioni di chilometri/treno l’anno, quasi duecentomila passeggeri al giorno su 35 linee.

Assessore Borioli al di là degli slogan è davvero convinto che la liberalizzazione del servizio ferroviario sia un bene per gli utenti?

«Si perché un conto è fare un contratto che prevede una gestione unica del servizio con una trattativa infinita per cercare di migliorarlo e un’altra cosa è avere più concorrenti che si devono sfidare per cercare di conquistare clienti».

Mi spiega concretamente che cosa cambierà per un pendolare?

«Si tratta di un cambiamento graduale. Adesso ci troviamo di fronte ad un gestore sostanzialmente monopolista convinto di avere a disposizione un bacino di utenza in qualche modo garantito e per questo motivo non ci sia niente che si possa fare per catturarlo. Finito il monopolio tutti si devono mettere in gioco».

A dire il vero non tutti giudicano positivamente le privatizzazioni avvenute in altri settori pubblici. Quali garanzie ci sono che in questo campo i cittadini riceveranno benefici certi?

«Non credo che si possa ipotizzare una riduzione del prezzo dei biglietti. Sicuramente migliorerà la qualità dell’offerta, cioè pulizia, puntualità e comodità. Il nostro investimento è consistente - 210 milioni l’anno - e altrettanto consistenti saranno i controlli e le penali. Da parte nostra siamo pronti anche a valutare la possibilità di fare qualche razionalizzazione eliminando, se ci sono, i doppioni».

Assessore ci sono aziende straniere interessare ad entrare nel mercato piemontese?

«Ci sarà una gara internazionale. Prima dello svolgimento ci sarà una ricerca di informazioni preliminari per conoscere la disponibilità a gestire il servizio passeggeri. Credo che svizzeri e tedeschi siano interessati ma ci sono anche delle società private con capitale italiano».

Assessore perché vuole perché vuole penalizzare Trenitalia?

«Nessuno vuole farlo. Tenga conto che in Emilia Romagna è stata Trenitalia a vincere la gara. Io credo che una gara internazionale possa costituire un’opportunità per le imprese nazionali del settore e non penso soltanto alla Ferrovie Italiane ma anche, ad esempio a Gtt».

In che modo?

«La Regione è un arbitro e dunque non può intervenire e si limita a fotografare la questione. Se guardo al nodo di Torino noto che già adesso i servizi sono garantiti da Trenitalia e da Gtt. Credo sia interesse delle due aziende lavorare per la nascita di un nuovo soggetto integrato in grado di affrontare con maggior forza una competizione internazionale».

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