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Data di pubblicazione:13/01/2009
Fonte:CuneoCronaca.it
Titolo dell’articolo:Un’odissea il viaggio in treno da Ceva a Torino e viceversa: tra convogli soppressi, ritardi, attese al freddo, coincidenze “saltate” e autobus sostitutivi
Testo dell’articolo:Riceviamo e pubblichiamo la cronaca dell’odissea vissuta da un membro del Comitato Pendolari sulla linea ferroviaria Ceva-Torino. “Sono dieci anni che Fabrizio De Andrè è morto, Carlo Martello ancora di più, ma per i viaggiatori la musica è sempre quella.

Complice, ma oramai semplice spettatrice innocua, la neve, è infatti una settimana che i viaggi da e per Torino si risolvono sistematicamente con grandi ritardi e scompensi al sistema neurovegetativo.

Cronaca della giornata di lunedì 12 gennaio.

Mattino
Treno 10076 da Ceva per Torino delle 7.22 soppresso, treno 10160 da Ceva per Fossano delle 7.05, che consentirebbe la coincidenza a Fossano con treno da Cuneo per Torino, in ritardo di 20 minuti. Morale della favola, chi pensava di arrivare a Torino per le 8.35 si ritrova ad arrivare a Porta Nuova alle 9.45 aspettando più di mezz’ora a Fossano al freddo.

Sera
Il treno 10169 delle 18.00 da Torino per Ceva parte quasi in orario ma, arrivati a Savigliano, il Capotreno, quasi più sbigottito lui dei passeggeri a cui lo sta dicendo, comunica che “il treno si ferma a Fossano e che il viaggio proseguirà per Ceva con bus sostitutivo”.
La motivazione tecnica è che il convoglio non ha la pilotina e che quindi (!) a Ceva non potrà invertire il senso di marcia.
Ora la domanda che sorge è: ma erano superuomini vent’anni fa quando, senza pilotine, i treni invertivano il senso di marcia con qualche manovra?
Oppure adesso vogliono farci credere che esistano dei fantomatici “problemi tecnici” per giustificare in realtà il totale disprezzo di qualsiasi contratto di viaggio?
Comunque non è finita.
Per gli oltre cento passeggeri attoniti, usciti fuori dalla ormai nota stazione di Fossano, il delirio purtroppo continua: un bus dichiara che partirà alle 19.40, un altro sparisce per poi ritornare dopo un po’... morale: dopo circa mezz’ora tra polemiche e smistamenti vari si parte.
Va rimarcato come nessun ferroviere della stazione di Fossano si sia fatto vedere fuori e che gli stessi autisti dei bus, vista la plateale incapacità dei ferrovieri di Fossano a gestire la situazione, si siano dati da fare organizzando le partenze e, ad esempio, convincendo l’autista del bus delle 19.40 a portare verso sud i passeggeri che altrimenti sarebbero rimasti a piedi.
Mi fermo qui, ma il racconto potrebbe continuare (ad esempio con quei passeggeri del treno delle 17.25 che non trovando posto sul bus sostitutvo per Ceva si ritrovano nel casino e arrivano con più di un’ora di ritardo etc. etc…)
Comunque la giornata di lunedì 12 segue una settimana di episodi analoghi se non peggiori.

Ora, fino a quando i passeggeri cebano-monregalesi dovranno sopportare un servizio che non rispetta più neanche i minimi standard di qualità?

Chi paga i costi sociali di tutti quei lavoratori che, a causa di soppressioni e ritardi, arrivano a Torino con ore di ritardo? Pensiamo forse che il bonus sia una misura sufficiente a risarcire il disagio?

Quali provvedimenti saranno presi per evitare che Trenitalia con motivazioni tecniche fantasiose continui a fare quello che vuole senza che alcuna Autorità possa effettuare un controllo?

Riusciranno le Amministrazioni Locali cebano-monregalesi a far sentire la loro voce per evitare che i loro passeggeri, che da anni ormai penzolano in fondo alla catena alimentare, siano trattati senza alcun minimo rispetto per i loro diritti di viaggiatori paganti?”

Maurizio Repetto

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