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Data di pubblicazione:26/01/2009
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:Bra: “C’erano terreni per il sottopasso ma l’Amministrazione rifiutò”
Testo dell’articolo:BRA - «Le sbarre del passaggio a livello venivano portate su un carrellino, spinto a mano dal ferroviere “Ciancia” che gridava a gran voce “Attenzione, treno in arrivo”. Con il passare degli anni, la tecnologia ha fatto sì che quelle sbarre ora siano mosse da un congegno elettrico». Eugenio Lusso, per gli amici «Genio», ha 80 anni, settanta dei quali vissuti nel quartiere Oltreferrovia. Con i ricordi ama tornare agli anni ’40 quando con la famiglia arrivò nella città della Zizzola, stabilendosi in via Piumati, a poche decine di metri dalla stazione. «I miei genitori mi raccontavano che nel 1927 vennero fatti dei grossi lavori di ampliamento della ferrovia, con la posa di altri binari. Questo fu possibile perché si decise di demolire la chiesetta dedicata alla Madonna di Monserrat, eretta dagli ortolani braidesi, per ricostruirla proprio in zona orti. Un calendario della Crb, stampato nel 1930, testimonia ancora di questa chiesa e dei successivi lavori di ampliamento della stazione». «Genio» anche oggi, come allora, si sposta solamente con i mezzi pubblici oppure con la sua bici. La presenza del passaggio a livello non ha mai rappresentato un grosso intralcio per lui. «Negli anni della mia gioventù in tutto il quartiere c’erano appena una decina di abitanti che possedevano un’auto - aggiunge -. Quindi il transito dei treni, che erano in numero decisamente inferiore a quelli attuali, non creava grossi problemi al traffico. Poi le cose sono cambiate, è arrivato il boom degli anni ’60 e tutti si sono comprati l’automobile. Allora cominciarono le prime code, quando le sbarre erano abbassate; man mano che aumentava il traffico, cresceva anche la polemica per il tempo che si perdeva in lunghe attese e per il gas di scarico che inquinava l’aria». Anche il quartiere era poco popolato, «nella zona della Stazione c’erano poche case, tutte basse. Poi sono stati costruiti i palazzi, dove oggi c’è la farmacia e la pasticceria». Nel 1960 il Consiglio comunale approva la convenzione con le Ferrovie dello Stato per la realizzazione del sottopasso lungo la linea Savona-Carmagnola, mettendo a bilancio la spesa di 16 milioni di lire. Conclude «Genio»: «So che oggi si parla di interramento della Stazione. Ricordo che già Andreuccio Burdese, possidente terriero, aveva proposto al Comune, prima della nascita dei palazzi, la vendita di alcuni suoi appezzamenti per scavare un sottopasso che collegasse via Piumati con i giardini. Ma l’Amministrazione rifiutò».

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