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Data di pubblicazione:30/01/2009
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Nuova vita per la Saluzzo-Airasca
Testo dell’articolo:VIGONE - Recuperare il sedime ferroviario della linea Saluzzo-Airasca e trasformarlo in un arteria ciclabile che unisca i comuni della pianura pinerolese. Se ne parla da anni ma oggi si potrebbe essere vicini ad una svolta. La Regione finanzierà infatti 5 milioni di euro al Piano territoriale integrato presentato dai comuni della pianura Pinerolese. I fondi andranno a finanziare solo alcuni dei 26 progetti inseriti nel piano. Quello del recupero della ferrovia, un investimento da due milioni di euro, è uno dei principali.
Non si tratta di realizzare una semplice pista ciclabile ma un vero e proprio percorso che unisca Moretta, Villafranca Piemonte, Vigone, Cercenasco, Scalenghe e Airasca. Oggetto del recupero non sarebbe infatti solo il sedime (che andrebbe trasformato in pista ciclabile) ma anche alcuni ex caselli o ex stazioni che, da edifici vuoti e abbandonati, diventerebbero contenitori di eventi e vetrina del territorio. Il vero nodo diventa ora la trattativa con le ferrovie (Rfi) proprietarie del sedime e degli immobili. Un dialogo aperto e subito chiuso già negli anni scorsi per la mancanza di volontà da parte di Rfi di vendere. Questa volta però alle spalle del progetto c’è un finanziamento regionale importante, una voce che potrebbe risultare decisiva per il proseguo del progetto. La linea ferroviaria Saluzzo-Airasca, entrata in servizio a metà ‘800, venne soppressa nel 1998. Da allora è stato un susseguirsi di episodi negativi per una delle linee storiche e più antiche del Piemonte: dall’abbandono totale degli edifici della linea, alla rimozione delle traversine.
«Il progetto - spiegano i sindaci interessati - è importante. In un territorio che vuole fare del turismo ciclabile uno dei suoi aspetti più caratteristici sistemnare questa ex ferrovia sarebbe un bel segnale. Ogni comune attraversato dalla nuova ciclabile avrebbe inoltre a disposizione uno spazio dove promuovere le proprie ricchezze artistiche, artigianali e gastronomiche».

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