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Data di pubblicazione:04/02/2009
Fonte:Eco del Chisone
Titolo dell’articolo:Val Pellice: la provocazione dei pendolari: «Piuttosto si faccia un’autostrada»
Testo dell’articolo:VAL PELLICE - «Sono perplesso sul Forum sulla mobilità organizzato dal Settore ambiente della Comunità montana: ho l’impressione che voglia essere un tavolo concertativo, ma con dei limiti troppo marcati. Il primo? I soldi. Si possono fare tutte le analisi di questo mondo, ma se poi mancano le risorse per tradurle in interventi…».

È critico, Claudio Cornelli del Comitato pendolari della Val Pellice, dopo l’incontro aperto a tutti sui trasporti in valle: «I limiti non derivano da chi ha lavorato alla stesura della Relazione sullo stato della mobilità, bensì dalla politica - puntualizza Cornelli -. Gli amministratori possono organizzare tutti i forum che vogliono, suscitando confronti e dibattiti, ma se poi alle idee non seguono le azioni, il percorso resta monco. Mi riferisco agli stessi politici locali che un anno fa sono stati in silenzio quando la Regione Piemonte ha eliminato la maggior parte dei treni della linea Pinerolo–Torre Pellice».

Conseguenza di quest’immobilismo, secondo Cornelli, «è stato l’abbandono del treno da parte dei pendolari, a favore dell’automobile o del pullman. Non c’è scelta: solo così c’è la sicurezza di arrivare a destinazione». Treni vuoti, quindi: «Questo è vero, ma se si estende l’analisi al trasporto su gomma, in alcune fasce orarie la situazione è la stessa: si vedono bus da oltre cinquanta posti con meno di dieci passeggeri che viaggiano tra Torre e Bobbio Pellice».

Come agire, allora? «La valle deve porsi due domande: la prima, se il treno serva o meno. Vogliamo davvero farlo diventare l’asse portante del trasporto locale o no? Ci vuole onestà: il tram-treno non esiste più, il progetto è stato abbandonato. Ma se fosse stato realizzato, oggi servirebbe?». La seconda è invece rivolta alla politica: «Si vuole ancora spostare la mobilità dalla gomma al ferro oppure è il contrario? Se prediligono la gomma, che si faccia qualcosa comunque. Anche un’autostrada – afferma provocatoriamente -: anti-ecologica e anti-economica, ma almeno sbloccherebbe in qualche modo il traffico, oggi al massimo livello di concentrazione e congestione».

Potrebbe esserci l’Asse di valle: «Il discorso sta andando avanti e qualcuno ci sta lavorando – osserva Cornelli -, ma perché non se ne parla? La valle ha il diritto di sapere, di esprimersi, di giudicare. Altrimenti si ripete quanto è successo con la strada delle Cave».

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