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Data di pubblicazione:06/02/2009
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Treni, abolito l’ufficio oggetti smarriti: i bagagli di serie A e quelli pendolari
Testo dell’articolo:Stazione di Porta Nuova, ore 13, Ufficio assistenza alla clientela: «Buondì, ho perso una borsa sul treno. Mi indica l’Ufficio oggetti smarriti?». «Guardi che quello non esiste più da un pezzo - risponde l’addetto con tono benevolo-: deve rivolgersi al Deposito bagagli. Prima vediamo se quel che ha perso è nel nostro elenco... A proposito: su quale treno viaggiava?». «L’interregionale del mattino in arrivo da Milano Centrale», butto lì. «Allora no, deve chiamare questo numero», si corregge il signore scarabocchiando un recapito. A margine scrive O.R. Regionale». «A chi corrisponde?», provo a chiedere, intimidito dalla sigla misteriosa. Risposta: «Lei chiami e basta. Vedrà che sapranno aiutarla»
. «Pronto, chi è?», mi risponde un tizio poco dopo. «Chi è lei?! - replico sempre più perplesso -: ho perso un oggetto e mi han detto di chiamare». «Sono il capotreno e questo è il deposito. No, non il Deposito bagagli ma quello del personale viaggiante. Cosa ha perso, di preciso?». In principio era l’«Ufficio oggetti smarriti», indiscutibile approdo di chi aveva perso un qualsiasi accessorio sul treno (dalla borsa alla dentiera). L’oggetto di turno, dopo essere stato aperto in presenza di un testimone (la dentiera, quella no), era inventariato e, in assenza di reclami, venduto in una delle periodiche aste delle Ferrovie. Quel servizio, pensionato per ridurre i costi del personale, è stato sostituito dall’Ufficio complicazioni semplici. Scopro che gli oggetti smarriti non sono più tutti uguali. Se dimentico il borsello su un treno di media-lunga percorrenza, il capotreno lo consegna all’Ufficio assistenza alla clientela: da lì è trasferito al Deposito bagagli, con le tariffe previste. La procedura, valida in un certo numero di stazioni (fra cui Torino Porta Nuova), prevede che dopo 60 giorni venga donato ad organizzazioni no-profit. Se dimentico lo stesso borsello su un treno locale, le tappe (con i tempi del caso) salgono a tre. Il capotreno lo porta prima al deposito del personale viaggiante (i locali dove il personale prende servizio): da lì passa all’Ufficio di assistenza alla clientela e infine trasloca al Deposito bagagli. Stesso oggetto, trafile diverse. «La società è una ma le divisioni sono due - spiegano dalla Filt-Cgil -: nazionale e regionale. Ognuna con compiti e procedure distinte». Non è finita: in altri casi gli oggetti smarriti nelle stazioni sono consegnati ai Comuni. Portafogli e documenti spesso vengono trattenuti dalla Polfer... Un consiglio: tenetevi stretto il borsello.

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