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Data di pubblicazione:13/02/2009
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Binari sottoterra: a Nichelino il sogno è diventato realtà
Testo dell’articolo:NICHELINO - «L’interramento della ferrovia di Nichelino? Un miraggio. Non lo vedranno nemmeno i miei nipoti, che ancora non ho», dice il vecchio ferroviere in pensione, seduto in un angolo della stazione. Forse sbaglia ad essere così pessimista, perché qualcuno ci crede davvero, soprattutto in casa Pd. Il sindaco, Giuseppe Catizone, e il consigliere regionale, Angelo Auddino, da tempo fautore del progetto. Visionari? «Tutto dipende dai tempi di progettazione e dalle risorse economiche. L’importante è arrivare alla fase esecutiva - osserva il primo cittadino - forse tre anni sono pochi, ma otto, come sostengono gli scettici, eccessivi. Finalmente si è fatto un passo avanti»
. La svolta sta in un documento dal nome solenne: Atto Aggiuntivo all’Intesa generale Quadro sulle reti e le infrastrutture, siglato meno di un mese fa dal presidente della Regione, Mercedes Bresso, dall’assessore ai trasporti Daniele Borioli, e dal premier Silvio Berlusconi. Un accordo che prevede numerosi interventi per il sistema ferroviario metropolitano: ad esempio l’interconnessione della ferrovia Torino-Ceres con il Passante a Rebaudengo, il collegamento Dora-Gtt e Dora-Fs, il rilancio dello scalo di Orbassano, l’acquisto di nuovi treni. Un «pacchetto di investimenti» per un valore di 300 milioni: 200 a carico dello Stato, i restanti alla Regione. Tra le opere, anche il potenziamento della Torino-Pinerolo: 38 km di binari, 40 treni giornalieri, 46 passaggi a livello. L’impegno, sulla carta, riguarderebbe il raddoppio dei binari. Ma a Nichelino, dove la ferrovia taglia in due la città, potenziamento non può che significare interramento. In altre parole, binari sottoterra per un tratto di circa un chilometro e mezzo: dalla stazione Sangone, al confine con Moncalieri, fino alla periferia in direzione Candiolo. Sopra, una sorta di «spina»: una cerniera di abitazioni e spazi verdi. «Sono due le soluzioni per il progetto - svela Catizone -: o se ne occuperanno i progettisti delle Ferrovie, o affideranno l’incarico all’esterno. Entro 15 giorni la decisione, in modo da avviare lo studio entro l’estate». I tempi stringono: senza progetti non si può ambire ai finanziamenti, specie quelli europei. «Gli interventi sulla Torino-Pinerolo - afferma Auddino - prevedono due fasi. La prima riguarda la tratta Sangone-None, per un costo pari a 40 milioni, ai quali andrebbero sommati i 75, indicativi, per l’interramento. Regione e Comune hanno previsto al momento un contributo di circa 50 milioni. In una fase successiva si procederà con il secondo tratto None-Pinerolo per un costo di 85 milioni».

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