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“Avete una stazione ferroviaria bellissima, rimasta almeno agli Anni Settanta, immobile e deserta. Un set naturale utilissimo per girare scene cinematografiche”: così il regista Riccardo Donna ha spiegato la scelta di Saluzzo come location di un'importante parte del film "Questo piccolo grande amore" tratto dalla nota canzone di Claudio Baglioni che ne ha anche firmato la sceneggiatura.
Il film è stato presentato nella multisala cinematografica saluzzese "Italia", gremita di pubblico che ha così capito perché quell'angolo di vetustà ferroviaria sia ormai da anni senza biglietteria e servizi: è stata lungimiranza d'immagine, la creazione di un set cinematografico naturale in tutta la sua decadenza. Tanto da poter essere usato per film in costume (da "Virginia, la Monaca di Monza" a "Il furto della Gioconda"), filmarelli adolescenziali ("Questo piccolo grande amore", appunto) e storici (Il prossimo sarà risorgimentale per la regia di Mario Martone). Un unico appunto: ogni volta vengono creati cartelli nuovi con l'indicazione "Saluzzo" che poi le produzioni cinematografiche si portano via: una preghiera, lasciateli!
Noi pendolari, comunque, venuti a conoscenza della dichiarazione del regista Riccardo Donna abbiamo tirato un piccolo sospiro di sollievo: perlomeno finché ci sarà il cinema (anche in HD) la stazione non sarà smantellata. Ma neanche imbiancata.
45 pendolari né protagonisti, né comparse. A noi rimangono i calcinacci sulla testa, un po’ troppo poco. Che ne dite?
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