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Data di pubblicazione:25/02/2009
Fonte:La Stampa edizione di Asti
Titolo dell’articolo:San Damiano d’Asti: “Il treno? Qui è già difficile riuscire a prenderlo”
Testo dell’articolo:SAN DAMIANO - Una volta la vitalità dei piccoli paesi correva lungo la ferrovia, come lungo i fiumi. «Ora chi scende in una stazione dell’Astigiano si trova isolato dal mondo»: Claudio Lano, portavoce del Comitato pendolari della linea Asti-Torino, in mano tiene una cartina della provincia e indica la linea che segna la ferrovia per Torino. «I mezzi pubblici su gomma fanno lo stesso tragitto - spiega - ma fra i due servizi non esiste comunicazione».
Aspettando il bus. Scendere o salire alla stazione di San Damiano vuol dire essere lontani 6 km dal centro abitato. Siamo a Vaglierano, frazione di Asti: «Non c’è indicazione sugli autobus per il paese, per cui è difficile che i sandamianesi prendano il treno». Alle pensiline dei bus sulla provinciale sono segnalati gli orari per Asti, ma non per San Damiano. «C’è la panchina, ma nessun orario – dice Lano – uno si ferma e aspetta». A Villafranca corse su gomma ce ne sono molte: «Peccato che in stazione non ci sia traccia di orari - prosegue Lano - Non sarebbe complesso organizzare abbonamenti come quelli su Torino, che comprendono treno e autobus, per non dover andare a caccia di biglietti». A Villanova, il parcheggio della stazione è sempre pieno di auto e pullman della ditta «Giachino» che arrivano all’area deposito, proprio di fronte. «Anche qui, nonostante la Giachino poco distante, in stazione non ci sono cartelli con gli orari dell’autobus». E dire che il servizio su gomma tocca tutto il Pianalto. «Ma viaggia al contrario: al mattino verso Asti, mentre la gente deve andare in stazione a Villanova, la sera da Asti torna ai paesi, e chi arriva in stazione non può tornare a casa». C’è persino una corsa dal Pianalto per Torino: «Parte alla stessa ora del treno, nella stessa direzione». Il sindaco di Villanova, Roberto Peretti, ha presentato un progetto di metropolitana leggera: «Vorremmo usare il trasporto su gomma per arrivare in stazione - spiega - aspettiamo notizie».

Orari fantasma. «Ormai è una partita che giochiamo da tempo» commenta Lano guardando il pannello luminoso che dovrebbe segnalare treni in arrivo e partenza, fuori uso alla stazione di San Damiano. «Non funziona da tempo, le obliteratrici sono state tolte dai binari, mentre sale l’importo delle multe per chi non oblitera. Dovrebbero almeno darci la possibilità di farlo». A Baldichieri il pannello luminoso funziona: «Ma quando un treno è soppresso non segnalano il bus sostitutivo, per cui se c’è non lo sai se non cinque minuti prima dell’arrivo, quando molti utenti sono già andati via». Ormai la maggior parte dei treni non fa più tappa a Baldichieri: «Al mattino la fascia oraria più importante è scoperta. Ci sono treni di sera – spiega Lano – ma ormai i lavoratori hanno lasciato la macchina a Villafranca e preso il treno da lì, per cui scendono nella stazione da cui sono partiti, e di qui non passano più».

Astuzie da pendolari. Alla stazione di San Paolo Solbrito le informazioni sono distribuite equamente fra i due binari: da una parte le indicazioni sull’acquisto dei biglietti, dall’altra gli orari. E senza sottopasso: «Si deve correre passando dal ponte, circa 300 metri più in là». Chi frequenta la piccola stazione, sa che il numero dei binari, rispetto a Villafranca, da cui arrivano i treni e fanno gli annunci, è invertito. Se il treno arriva sul primo binario, si aspetta al secondo. «A volte li invertono già da Villafranca – precisa Lano – e allora bisogna correre».

Barriere architettoniche. «Le barriere architettoniche non si contano» fa notare Lano. Salvo i bagni pubblici per i disabili. Che a Villanova hanno una caratteristica: «La porta d’ingresso è stata montata al contrario, si apre sul davanti, e lo scivolo è troppo stretto per permettere il passaggio della carrozzina quando la porta è aperta». Insomma, non si passa.

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