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Data di pubblicazione:11/03/2009
Fonte:La Stampa edizione di Aosta
Titolo dell’articolo:Treni, il caos infinito “Non migliora nulla”. Rabbia dei pendolari per l’ennesimo ritardo di un’ora
Testo dell’articolo:AOSTA - «Basta, siamo stufi» sbuffa Francesca Melagrana, responsabile del comitato valdostano dei pendolari che ogni giorno viaggiano sulla ferrovia tra Aosta e Torino. «Lunedì un treno partito alle 17 da Chivasso è arrivato ad Aosta alle 19,35 anziché alle 18,30. Un’ora di ritardo. Stessa cosa è successa al convoglio partito alle 18». Ribatte l’assessore regionale dei Trasporti, Aurelio Marguerettaz: «C’è stato un incidente. Un camion ha sfondato un passaggio a livello a Rodallo, tra Ivrea e Chivasso». Un’episodio che ridà fuoco alle polemiche. «Quello di lunedì è solo l’ennesima situazione - dice Melagrana - tutti i giorni dobbiamo fare i conti con disservizi e problemi. Lunedì, tramite l’altoparlante sul treno, ci hanno fatto sapere che c’era un ritardo di 20 minuti per cause che non dipendevano da Trenitalia. Senza spiegare perché. Poi siamo arrivati a un’ora, in questo caso senza che nessuno ci facesse sapere nulla». A gennaio c’era stato un incontro in Regione tra politici, tecnici, sindacalisti, rappresentanti di Trenitalia e dei pendolari. Alla fine era stato siglato un documento per individuare i punti di intervento. Il 19 marzo è prevista un’altra riunione. «Diremo che lo stato di cose non è migliorato, anzi - dice Melagrana - mi è anche capitato di filmare con il telefonino una situazione nella quale abbiamo abbiamo viaggiato con la porta del convoglio aperta. Faremo anche presente che la soluzione dei problemi non è nella Lunetta di Chivasso, ma nel raddoppio della linea». La Lunetta è il tratto di ferrovia che dovrebbe accorciare di 10 minuti il viaggio tra Aosta e Torino, evitando l’inversione del senso di marcia. A gennaio, nel documento siglato al termine dell’incontro, era riportata la necessità di «sollecitare una pronta definizione della realizzazione». «La Lunetta non è la soluzione di tutti i problemi - dice Marguerettaz - ma è un passaggio. Non sono io a dirlo, ci sono studi, valutazioni di tecnici, accordi siglati». Quanto al raddoppio «ben venga se sarà possibile. Ma deve essere chiaro che deve riguardare l’intero tragitto da Aosta a Torino, non solo il territorio piemontese. Bisogna intervenire eliminando i passaggi a livello, che sono un’interferenza e un fattore di rischio. E’ già stato fatto in Valle d’Aosta, ora è il momento di fare la stessa cosa in Piemonte. Con un passaggio a livello sfondato, i problemi si presenterebbero anche con la doppia linea».

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