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Data di pubblicazione:12/03/2009
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Il trincerone usato come una discarica
Testo dell’articolo:In molti l’hanno già ribattezzato il «Mostro». E in effetti il trincerone che divide via Sempione da via Gottardo, visto dall’alto, assomiglia a un lunghissimo serpente di spazzatura. Il nuovo soprannome non è nato per la sua forma, ma per le «mostruosità» che contiene e che chiunque può vedere passandoci a fianco. Una discarica a cielo aperto. «Un problema mai risolto», dice sconsolato chi abita nel quartiere. A quanto pare non è bastato chiudere le arcate, quelle che un tempo erano le gallerie ferroviarie. Ormai lì sotto non ci dorme più nessuno, questo è vero, ma la sporcizia è rimasta, anzi, aumenta ogni giorno di più.
Attualmente il trincerone è di proprietà dell’agenzia «Regio Parco», con sede legale ad Asti. Alcuni mesi fa si occupò di ripulire tutto e disinfestare il manufatto, come gli era stato imposto dall’amministrazione comunale, dopo l’approvazione in Consiglio lo scorso settembre di una mozione. Ma ora le cose sono tornate come prima e i residenti, i commercianti, si sentono presi in giro. Il Comune ha spiegato, durante un’assemblea pubblica, che entro la fine del 2009 verrà presentato un progetto, che prevede l’utilizzo del trincerone per il passaggio della linea 2 della metropolitana. In parole povere la grande trasformazione urbana che coinvolgerà Torino nei prossimi anni vedrà come protagonista anche questo territorio. «Ma se questo avverrà, bisognerà aspettare fino al 2015, mentre il problema per noi è adesso - commenta Enzo Robella, presidente del comitato cittadini e commercianti di Barriera di Milano -. Siamo invasi dall’immondizia. Hanno chiuso le arcate, ma dentro il trincerone è tutto ancora sporco». Con la muratura delle gallerie si sono formati sei vasconi, che partono da via Bologna e arrivano in corso Vercelli. «Sei grosse vasche simbolo del degrado che si sta impossessando del nostro quartiere», aggiunge Robella. Materassi, buste, tante siringhe: dentro il ventre del «Mostro» c’è un po’ di tutto. Come se non bastasse i topi, che erano spariti dopo una prima derattizzazione, hanno fatto ritorno. «Ci sono ratti grossi come gatti - dice Alfredo Orto, proprietario di un’agenzia immobiliare -. Ci avevano assicurato che ci sarebbe stata una derattizzazione periodica. Ma non è stato così. Qui bisogna bonificare una volta per tutte». Gli abitanti e i commercianti hanno costituito un coordinamento e hanno più volte provato a suggerire una soluzione alla questione: cementificare il trincerone. «Coprendo le vasche si risolverebbe anche il problema della carenza di parcheggi in queste strade, dove la viabilità è congestionata», spiega Enrico Scagliotti, consigliere di Circoscrizione della Lega.
A questo scopo nel 2005 era stata presentata una raccolta firme: «Sono stata la prima a firmare la petizione. La prima di oltre mille persone - aggiunge Luisa Golzio -. Vogliamo che il Comune trasformi quest’orrore in un parcheggio con annessa una pista ciclabile. Ma dopo quattro anni non abbiamo ancora avuto risposte». Un boccone amaro che Luca Portuesi non riesce proprio a mandare giù: «Ormai è chiaro - dice il presidente dell’associazione commercianti di corso Giulio Cesare -, il Comune non ha nessun interesse a riqualificare questa zona. Il trincerone è il biglietto da visita peggiore che si possa consegnare nelle mani di chi arriva in città. Un raccapricciante benvenuto».

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