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Data di pubblicazione:26/03/2009
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Con l’abbonamento on line la multa arriva espressa: i sistemi di Trenitalia non riconoscono il documento
Testo dell’articolo:Alla fine anche la Regione ha perso la pazienza. Ieri l’assessore ai Trasporti Daniele Borioli ha preso carta e penna mandando una letteraccia a Trenitalia e sollecitandola a chiarire alla svelta l’ultimo rebus ferroviario che sta surriscaldando gli animi dei pendolari.
La «querelle» è stata innescata dalle multe, evidentemente parecchie, che fioccano contro i pendolari: non perché sono privi di abbonamento, ma perché il personale non è in grado di verificare l’avvenuto pagamento. Manco a farlo apposta, il paradosso interessa una delle opportunità on line accessibili dal sito delle Ferrovie: il futuro dei servizi ai viaggiatori. Riassunto delle puntate precedenti, e già qui c’è da perdersi: l’abbonamento regionale - abbinato alla carta «Tutto Treno» (150 euro fino a 100 chilometri, 250 euro oltre i 100 chilometri) - permette di viaggiare non solo sui treni regionali ma anche su quelli di categoria superiore. Ad una condizione: che sia stato fatto in biglietteria e non via Internet. Nel secondo caso i sistemi di bordo dei treni nazionali non riescono a leggere il codice di riferimento per verificare se tizio ha effettivamente pagato o sta cercando di viaggiare a sbafo. Evidentemente nè la a stampata del documento nè la buona fede del viaggiatore fanno la differenza: nel dubbio, il personale multa. Al contrario, lo stesso abbonamento on line consente di viaggiare senza problemi sui convogli regionali. L’azienda ammette il problema - «situazione da eliminare, ci stiamo lavorando» - ma in maniera altrettanto determinata spiega che il limite dell’abbonamento on line è chiaramente riportato: sul sito e sullo stesso documento. Uomo avvisato, mezzo salvato: chi non si informa paga pegno. La Regione, però, non è dello stesso avviso e minaccia di fornire tutela legale ai pendolari. «Le informazioni sul sito, a questo proposito, non sono chiare», scrive Borioli. E ancora: «Non si possono far ricadere sugli utenti le difficoltà operative dell’azienda. Il pendolare che possiede abbonamento e carta Tutto Treno li ha pagati e quindi ha diritto ad accedere al servizio. Stupisce che in un Paese in cui chiunque è innocente fino a prova contraria, l’unica azienda che metta in discussione la buona fede dell’utenza sia proprio Trenitalia». Oltretutto, conclude l’assessore, è contraddittorio promuovere la bigliettazione on line e poi mutilare chi sceglie questa opzione. Musica per le orecchie dei pendolari. Resta da capire come debba regolarsi chi si becca la sanzione, pur essendo in regola, ed è in grado di dimostrarlo. «Non vorrei esser costretto a fornire tutela legale ai pendolari colpiti da questo assurdo atteggiamento», avverte Borioli invitando Trenitalia a cambiare linea da subito. La questione rischia di finire a carte bollate.

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