<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>

Data di pubblicazione:27/04/2009
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Pendolari obbligati ad altri dodici anni con Trenitalia: la crisi cancella la liberalizzazione del servizio regionale
Testo dell’articolo:TORINO - La gara internazionale per la gestione del servizio ferroviario regionale non si farà più. Il Piemonte e i suoi pendolari dovranno affidarsi a Trenitalia e ai risultati di una trattativa che l’assessore ai Trasporti, Daniele Borioli, ha iniziato con i vertici delle Ferrovie. Sul piatto ci sono 210 milioni di euro l’anno per far girare i treni sui 1765 chilometri delle rete piemontese.
A costringere la Regione a fare retromarcia è l’approvazione del decreto governativo che prevede misure a sostegno dei settori industriali in crisi. In particolare l’articolo 3-ter: «Al fine di garantire l’efficace pianificazione del servizio, degli investimenti e del personale, i contratti di servizio relativi all’esercizio dei servizi di trasporto pubblico ferroviario comunque affidati hanno durata minima non inferiore a sei anni rinnovabili di altri sei...».

E così il capitolato di gara che gli uffici regionali avevano preparato finirà nei cassetti dell’assessorato. Ancora per dodici anni Trenitalia agirà da monopolista del trasporto pubblico su rotaia in Piemonte. Borioli e la presidente della Regione, Mercedes Bresso, avevano pensato alla gara internazionale come ad uno strumento in grado di introdurre maggiore concorrenza sul mercato. E la competitività tra aziende avrebbe dovuto portare al miglioramento del servizio offerto ai passeggeri. Adesso quegli obiettivi dovranno essere perseguiti in modo diverso. Spiega l’assessore Borioli: «Da alcune settimane abbiamo ripreso le discussioni con le Ferrovie per il rinnovo del contratto ma è evidente che il nuovo accordo dovrà tener conto delle mutate condizioni del mercato e del fatto che Trenitalia dovrà usare una parte dei fondi regionali per finanziare un proprio piano di investimenti per l’acquisto del nuovo materiale rotabile».

Il Piemonte, dunque, dovrebbe seguire la strada della Campania dove è stato raggiunto un accordo che obbliga le Ferrovie a reinvestire una quota del contributo regionale per migliorare il servizio. Una quota che dovrà essere aggiuntiva a quella messa a disposizione dalla giunta di piazza Castello, in tutto 210 milioni. Ancora Borioli: «Il nostro obiettivo non era quello di far fuori le Ferrovie italiane ma di garantire quantomeno il consolidamento del servizio attuale e di evitare che l’azienda di Stato non si dedichi soltanto ai collegamenti ad alta velocità penalizzando il trasporto locale e il servizio pendolari».

L’assessorato ai Trasporti contava di suddividere la rete regionale in quattro lotti. Il primo lotto comprendeva le tratte del Sistema ferroviario metropolitano di Torino, dunque la città e i collegamenti con Valsusa, Pinerolese, Canavese, Settimo e Chivasso. Tratte finora coperte da Trenitalia e Gtt, l’azienda di trasporti municipale. Il resto del Piemonte era stato suddiviso in altri tre lotti che dovranno coprire in modo capillare tutto il territorio: Piemonte nord-orientale (Novara e il Verbano-Cusio-Ossola), il Piemonte sud-occidentale, di fatto la provincia di Cuneo e i collegamenti con la Liguria di Ponente e la Francia; il Piemonte sud-orientale, cioè Alessandria-Asti e i collegamenti con Genova.

<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>




Per visualizzare una news, è sufficiente selezionarne il titolo nel riquadro qui sotto:

Visualizzatore news sviluppato dal Comitato spontaneo Pendolari Bra ed Alba - www.pendolaribra.it - www.pendolaribra.altervista.org - pendolaribra@tiscali.it