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Data di pubblicazione:13/05/2009
Fonte:La Stampa edizione di Alessandria
Titolo dell’articolo:“Più treni per Acqui risparmiando sui viaggi a vuoto”
Testo dell’articolo:ALESSANDRIA - I nuovi orari ferroviari, in vigore da metà giugno, sono ormai compilati da tempo e non c’è modo di ritoccarli. Ma fra gli utenti sale la perplessità «per una situazione di immobilismo che dura da decenni ed evidenzia l’incapacità di razionalizzare il servizio». Se le associazioni stigmatizzano spesso la carenza di collegamenti, c’è chi tenta un’analisi differente, con l’equilibrio fra le esigenze del viaggiatore che necessita del convoglio, del dirigente-ragioniere che dovrebbe ottimizzare i costi («puntando sempre a un’elevata qualità») e dell’ingegnere che deve studiare i dettagli tecnici. È Patrick Mazzieri, pendolare su tutte le linee della provincia e del Nord Ovest: lui punta l’indice in particolare sulla Alessandria-Acqui-Savona. «Ci sono i soliti dieci treni nell’arco delle 24 ore, in maggioranza vuoti perché lenti e con orari scoordinati rispetto alle altre tratte - afferma -. Visto che il bacino d’utenza può comprendere anche il Novarese e il Vercellese, servirebbe un sistema cadenzato globale ogni ora, meglio ogni mezz’ora, magari ampliando il raggio d’azione del convoglio. Credo che con le stesse risorse si possano avere 10 Diretti Novara-Savona, con fermate solo a Mortara, Alessandria, Acqui, Spigno, Bistagno e Cairo Montenotte (tempo di percorrenza 2 ore e 10 minuti circa; ndr), fatti salvi i convogli locali. E si potrebbe aggiungere un undicesima coppia Alessandria-Savona, che non guasterebbe mica».
Ma è possibile che i costi non aumentino? «Io ragiono in termini di chilometri-treno - replica Mazzieri -. Ci sono convogli che viaggiano a vuoto, per motivi tecnici tra turni del personale ed esigenze non meglio specificate di mezzi. All’ora di pranzo, ad esempio, il Vercelli-Mortara e il Novara-Mortara ripartono fuori servizio per Alessandria e l’inverso capita alla sera. Evitando tutto ciò, si avrebbe un risparmio significativo che permetterebbe appunto l’istituzione del treno in più fra il capoluogo, Acqui e Savona». Mazzieri sollecita poi tariffe forfettarie stracciate: «Se il servizio non funziona, la gente non prenderebbe il treno neppure viaggiando gratis, come confermato qualche anno fa dal fallimento della promozione della tessera annuale “Amicotreno”. Ma se si migliora la qualità, si recupera l’utente e a quel punto si può evitare un biglietto a prezzi esagerati, soprattutto sulle tratte brevi e secondarie».

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