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Data di pubblicazione:27/06/2009
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Pendolari Torino-Milano: ritardo sempre servito
Testo dell’articolo:Treno fermo, porte bloccate. Personale in affanno. Passeggeri trasferiti su un altro convoglio, inevitabilmente arrivato in ritardo. Sono gli ingredienti di un’altra giornata da dimenticare per i pendolari sulla linea Torino-Milano, involontari protagonisti di avventure che rimandano a traversate d’altri tempi. A compromettere la giornata, il guasto verificatosi in mattinata al treno 2005 delle 6,50 Torino Porta Nuova-Milano Centrale: lo stop si è verificato a Porta Susa nove minuti dopo la partenza. Su questo le versioni delle Ferrovie e dei pendolari concordano. Altrettanto non può dirsi per il guasto: Trenitalia parla genericamente di un guasto «al meccanismo trainante del treno», cioè il locomotore. Il Comitato spontaneo dei pendolari nato anni fa sulla Torino-Milano individua il problema «nella mancanza di alimentazione a causa delle batterie del sistema elettrico interno». Quanto è bastato «per mandare in tilt anche l’apertura di tutte le porte». Stando ai pendolari, le porte sono uno dei punti deboli del «Vivalto», il modello a doppio piano (otto carrozze per 950 posti) al quale appartiene anche il treno 2005 che ieri ha dato forfait. Stando a Cesare Carbonari, portavoce del Comitato, nemmeno i ferrovieri se ne capacitano. Guasto al locomotore o mancata alimentazione, poco importa. Conta il risultato: i passeggeri, una volta «liberati» dal personale, sono stati fatti scendere e trasferiti sull’Eurostarcity 9711. Il quale, dovendo sottostare alle fermate del treno 2005 (Chivasso e Santhià), ha raggiunto Milano centrale con 40 minuti di ritardo. Come accade in questi casi, lo stop forzato di un convoglio ha innescato un effetto-domino del quale hanno fatto le spese altri treni. Anche quelli che procedevano in senso inverso. E’ il caso del Novara-Torino Porta Nuova, con partenza alle 8,06, bloccato alla stazione Torino-Stura. I passeggeri hanno dovuto sgomberare e prendere posto sul convoglio successivo, che però è arrivato mezz’ora dopo. Ritardo garantito, pure in questo caso. Mattinata infausta anche per chi ieri viaggiava sul regionale Torino Lingotto-Milano delle 7,31: 70 minuti di ritardo. Giornata da dimenticare. Il problema è che i pendolari, scottati da troppe promesse non mantenute ed esasperati dalle disavventure ferroviarie, non vogliono più saperne. Ieri il Comitato, nella persona di Carbonari, ha chiesto alla Regione di scrivere a Trenitalia «per la soluzione del grave problema relativo all’aumento delle porte guaste e dei problemi generali che riguardano la sicurezza dei passeggeri». Nel mirino, «le porte guaste sigillate con elastici e fili di ferro» (immortalate dalle foto dei viaggiatori), le segnalazioni al sistema blocco-porte ma anche il crescere delle toilettes dichiarate «fuori servizio». Problemi da affrontare, e da risolvere, in vista del rinnovo del nuovo contratto di servizio. La richiesta è già stata accolta. «Abbiamo inviato una lettera a Trenitalia per conoscere la causa dei disagi - replica l’assessore Daniele Borioli (Trasporti) -. Abbiamo inoltre chiesto rassicurazioni circa la totale idoneità ed efficienza del materiale rotabile utilizzato». Da una prima verifica, «pare che i disagi siano stati provocati da un guasto al sistema elettrico di bordo». Allegria.

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