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Data di pubblicazione:10/07/2009
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Monopolio assistito addio
Testo dell’articolo:Sono tutti scontenti. L’ad delle Ferrovie, Moretti, si dice costretto a fornire un servizio che non produce utili. I politici locali recriminano sull’obbligo a sovvenzionare un gestore monopolista, ma senza garanzie sulla qualità del trasporto pubblico. Ma chi è più scontento di tutti è il viaggiatore sui treni regionali: carrozze fatiscenti e sporche, orari quasi mai rispettati, cancellazioni immotivate, scompartimenti sempre affollati. Perché non provare, allora, a spezzare questo circolo vizioso di proteste e di reciproche accuse? L’idea di Bresso di verificare la disponibilità alla gestione del traffico ferroviario regionale attraverso una gara internazionale potrebbe anche sfociare in un risultato deludente. M

a vale certamente la pena sperimentarla. Anche perché la situazione di degrado delle linee locali è a un livello di assoluta intollerabilità e non ci sono davvero speranze che le denunce dei pendolari, rilanciate dai giornali con periodiche inchieste, facciano migliorare le cose. Anzi, come documentano le cifre, l’andamento del servizio è peggiorato, costantemente e sensibilmente, negli ultimi anni.
Il «corto circuito», poi, tra le parole e i fatti è, su tale questione, davvero incredibile. Si parla tanto di federalismo, fiscale e non, di una necessaria maggior autonomia degli enti locali di fronte alle scelte che il cittadino-elettore deve premiare o punire con l’arma del voto. Arma tanto più efficace quanto si esercita su un bersaglio vicino e conosciuto. Ebbene, si scopre, ora, che il governo non solo gestisce un «tesoretto» di finanziamenti aggiuntivi per aiutare chi deve fornire il servizio. Ma che questi soldi possono essere destinati esclusivamente al monopolista «Trenitalia». Con una contraddizione inspiegabile, non solo rispetto ai principi di una sana concorrenza, ma anche a quelli del tanto sbandierato federalismo.
Finora l’alibi di un servizio pubblico fornito sotto costo è servito un po’ a tutti, amministratori delle ferrovie, politici, sindacati, per giustificare trasporti locali al livello di quello che, una volta, si definiva «Terzo Mondo». Ma siamo davvero così sicuri che il monopolio assistito sia la migliore soluzione per assicurare sia un prezzo del biglietto accettabile sia un treno decente?

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