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Data di pubblicazione: | 10/07/2009 | |
Fonte: | Cronacaqui.it | |
Titolo dell’articolo: | Puntuali come gli svizzeri | |
Testo dell’articolo: | Una volta dicevano “puntuale come un treno”. Poi hanno smesso, preferendo dire “puntuale come uno svizzero”. Meglio. E speriamo che siano proprio loro, gli svizzeri, i futuri gestori delle nostre ferrovie, visto che potrebbero esserci anche loro tra le aziende che concorreranno ai bandi regionali previsti dalla Regione Piemonte. E, a quanto ne sappiamo, anche di altre zone, anche se la Lombardia per esempio, si ostina a trattare con Trenitalia. Per capire quanto si sia scesi in basso dai bei tempi dei nostri nonni, tempi in cui fare il Ferroviere era un vanto, quasi un’onorificenza, basta dire che in un anno, e solo in Piemonte, sono stati soppressi, dunque annullati, dunque mai partiti nè arrivati, 5.167 treni. Di cui, dicono i certosini controllori della signora Presidente Mercedes Bresso, 1.717 per guasti “al materiale rotabile” e 359 per “interruzioni di linea”. Il che, traducendo dal burocratese, vuol dire che quando non si rompono le carrette arrugginite su cui facciamo viaggiare la nostra preziosa forza lavoro, saltano le linee, arrugginite pure loro. Con identico risultato: la gente va a piedi, in pullman, sacramenta il sacramentabile, perde la giornata di lavoro e, quando va bene, si vede tagliare solo qualche ora dalla busta paga.
Per essere precisi quanto i certosini controllori di prima, dai 5.167 treni mai partiti o fermati per strada, abbiamo compreso (diciamo così) le cause per 2.076 “decessi su rotaia”, per gli altri 3.091 sappiamo che 1.770 sono stati bloccati o soppressi per sciopero (il che vuol dire che le ferrovie oltre ad andare male, sono pure fortemente litigiose al loro interno), 1.179 per “eventi fortuiti o accidentali” (del tipo: la volpe sulla rotaia, il passero sul filo, il clandestino in cambusa, ecc) e 142 per “cause gestionali” (indigestione del capo treno, assoluta mancanza di carta igienica, sapone finito, ecc). Se non ci fosse da piangere verrebbe da farci una bella risata sull’efficienza della squadra rotante del professor dottor ingegnere Mauro Moretti, number one di Trenitalia che ci sfinisce con l’alta velocità ma non sa neppure pilotare un carretto a cavalli. D’altra parte, parlando in alto loco (pare con la Presidente Bresso) lo stesso Moretti ha detto che del Piemonte non gliene può importare (fregare?) di meno. Della Lombardia, non è dato di sapere. Questo lo dico a favore dei pendolari che oltre a gigionare in Piemonte, come pensa il sopracitato professor dottor ingegnere, occupando per ore le sue carrozze arrugginite, si spingono anche fuori porta, in terra del Manzoni. Per lavorare, verrebbe da dire. Anche se, ovviamente, con il loro via vai, disturbano Trenitalia visto che pagano il biglietto ridotto. | |
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