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Data di pubblicazione:19/09/2009
Fonte:La Repubblica edizione di Torino
Titolo dell’articolo:"Il rincaro dei servizi ferroviari? Tutta colpa del mancato contratto"
Testo dell’articolo:Le Fs alla Regione: non possiamo permetterci risultati in rosso. Il team di Moretti: "Le richieste dell´Osservatorio? Soddisfatte se Bresso paga"
Se volete pagare meno, garantiteci il contratto per molti anni. Le Ferrovie replicano così all´accusa di aver voluto aumentare le tariffe sulla Torino-Modane in modo arbitrario. Si riapre dunque il contenzioso tra la Regione Piemonte e la società guidata da Mauro Moretti. Da mesi la giunta Bresso accusa le Ferrovie di fornire un servizio scadente ai piemontesi e annuncia di voler mettere a gara la gestione della rete regionale per vedere se esistono altri operatori che praticano condizioni più convenienti. L´ultimo capitolo del braccio di ferro è quello, molto delicato, della val di Susa. Dove il governo, gli enti locali e le stesse Ferrovie avevano preso precisi impegni di miglioramento del servizio locale. Nessuno lo ha mai detto in modo esplicito ma è sempre stato chiaro che quella era una forma di compensazione per i disagi provocati dai futuri cantieri dell´Alta velocità.

Ora la doccia fredda. Il potenziamento non si farà se non a prezzi molto superiori al previsto. Un aumento che in una nota diffusa ieri le Ferrovie giustificano con la mancata applicazione dello sconto del 9 per cento sulle tariffe previsto dal catalogo 2007 per i contratti di servizio pluriennali. Lo sconto non si applica quando le Regioni decidano di stipulare solo contratti annuali: «In assenza di contratto pluriennale - scrivono gli uffici di Moretti - la riduzione non può essere applicata perché un contratto di durata maggiore scontra prezzi migliori di quello di durata minore o incerta».

Per lo stesso motivo, prosegue la nota delle Ferrovie, non si possono acquistare nuovi treni, nonostante proprio questo fosse previsto dagli accordi con il governo e le stesse Ferrovie che siedono nell´Osservatorio tecnico sulla Torino-Lione: «È possibile soddisfare la richiesta dell´Osservatorio - scrive la società di Moretti - se codesta Regione dispone i relativi finanziamenti». Insomma, se il Piemonte vuole più treni per i pendolari della val di Susa, se li paghi. Nonostante queste affermazioni, il testo conclude definendo «avvilente» l´ipotesi di una ritorsione delle Ferrovie a spese della val di Susa come conseguenza del contenzioso con la Regione: «Siamo una società per azioni - replicano orgogliosamente gli uffici di Moretti - che opera sul mercato in modo trasparente e corretto e che non può fornire servizi in perdita». Affermazioni che sembrano destinate a rinfocolare la polemica. Perché è evidente che l´improvvisa scoperta di una vocazione privata da parte delle Ferrovie non può avvenire nel punto più delicato della rete nazionale, dove negli anni scorsi proprio il comportamento arrogante di alcuni dirigenti della società ferroviaria ha finito per scatenare la rivolta della popolazione e il blocco dei cantieri della Torino-Lione.

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