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Data di pubblicazione:29/09/2009
Fonte:La Repubblica edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Promossa la Porta Susa sotterranea. Piattaforme più larghe ma mancano obliteratrici e indicazioni dei percorsi
Testo dell’articolo:A prima vista piace. Ma per una promozione a pieni voti della nuova stazione di Porta Susa, quella interrata, bisognerà aspettare ancora un po´. Per i pendolari del lunedì mattina l´impatto con la struttura sotterranea è stato positivo, ma tanti concordano su un punto: «È troppo presto per giudicare». Ci vuole pazienza, perché i problemi saltano fuori dopo. Ogni settimana questi viaggiatori affrontano, armati di pazienza, il tragitto da Torino in direzione di Milano, tra ritardi, sporcizia e sovraffollamento. Alle pareti ci sono gigantografie di monumenti e palazzi della città che abbelliscono l´ambiente: «Esteticamente è bella, speriamo che con l´aumento di binari e treni aumenti anche la qualità del servizio», dicono speranzose Cristina Lodi e Marianna Lembo, due ragazze di Settimo Torinese talmente abituate ai disagi da aspettarsi più nulla di buono. C´è anche chi, come il ventisettenne Manuel Verducci, di Rivalta, paragona la nuova Porta Susa alla stazione di Barcellona.

Altri invece volano più basso e si accontentano del maggiore spazio sulle piattaforme rispetto al vecchio binario 2: «Prima dovevamo stringerci - racconta il milanese Alessandro Togni - ora la situazione da quel punto di vista è migliorata». Più o meno la stessa opinione di Cesare Carbonari, del Comitato pendolari, che è venuto di persona per vedere con i propri occhi la nuova creatura cittadina: «A differenza del binario 2, che era un pericolo di morte tutti i giorni tanto era piccolo e tanto era affollato, questi binari sono più ampi e più sicuri per le centinaia di passeggeri del mattino». Certo, ricorda Carbonari, «la stazione è ancora da completare, ma non basta avere un bel vestito se poi si indossano delle scarpe vecchie. Servono investimenti regionali, nuove carrozze, treni più economici dei Frecciarossa, che non tutti possono permettersi».

Ieri il convoglio per Milano delle 6,50 è arrivato puntuale a Porta Susa, ma già a Chivasso era sovraffollato: «C´erano 350 posti in meno, con solo sette carrozze invece delle solite undici», racconta il leader dei pendolari. Ma la colpa, come lo stesso Carbonari ammette, non può essere certo della nuova stazione. Dario Valenti, torinese di 35 anni, è rimasto «positivamente sorpreso» dalla moderna struttura, ma resta, come tutti, in attesa di vedere miglioramenti «effettivi»: «Fa piacere che abbiano completato il lavoro, anche perché il lunedì è tremendo, tra traffico, rallentamenti e disagi vari. Speriamo bene». Se proprio bisogna trovare il pelo nell´uovo, o sul bel vestito, è il tragitto per arrivare alle nuove piattaforme sotterranee: «È parecchio scomodo - afferma Ettore Coco, che "pendola" un giorno a settimana - Per chi arriva con i mezzi pubblici o la metropolitana l´accesso non è agevole. Bisogna affrontare scale e scalette, una di queste strettissima». Nessuna pietà per i ritardatari, dunque. «Spero sia temporaneo - dice Enrico Di Lisi riferendosi all´accesso - la segnalazione dei nuovi binari è davvero poco visibile».

Sembra esserci tutto: telecamere di sorveglianza anche negli spazi nascosti, per scoraggiare i malintenzionati; ascensori e scale mobili. Anche i servizi per i disabili, percorsi e montacarichi, sono pronti. Apprezzata anche la possibilità di entrare da corso Inghilterra che di fatto rompe la separazione del quartiere Cit Turin da Porta Susa. La stazione sotterranea è sostanzialmente conclusa, mancano solo le obliteratrici. Per la qualità del servizio, invece, c´è ancora un po´ di strada da fare.

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