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Data di pubblicazione:02/10/2009
Fonte:La Stampa edizone di Cuneo
Titolo dell’articolo:ALLE 6,40 IN DIREZIONE TORINO Il macchinista non c'e' Fs cancellano il treno Pendolari obbligati ad aspettare il convoglio delle 7,12
Testo dell’articolo:Passeggeri a piedi a Bandito e Sanfre' Il diretto partito dopo non li ha fatti salire Siamo stati avvisati tardi Per arrivare a Milano ho patito un sacco di problemi Mauro Cortassa uno dei pendolari alla Stazione di Bra

BRA - Ore 6,30 di ieri. Una quarantina di persone sono in Stazione a Bra per prendere il treno delle 6,40 diretto a Torino. Sul binario il convoglio 4388 e' fermo come tutte le altre mattine. «Veramente qualcosa di diverso c'era - dice Mauro Cortassa, uno dei PENDOLARI che ieri era in attesa -. Di solito a quell'ora il treno e' gia' acceso. Ieri mattina chiuso e spento». I viaggiatori iniziano a chiedersi il perche' di questa situazione diversa. Si avvicinano le 6, 40 e il treno resta chiuso e spento. I viaggiatori iniziano a preoccuparsi e chiedere informazioni al personale in divisa. Nulla. La risposta arriva alle 6,45: «Non c'e' il macchinista. Il treno non parte». I passeggeri sono invitati ad attendere il convoglio successivo, alle 7,12. Ignari di quanto stava accadendo a Bra, i PENDOLARI di Bandito e Sanfre' semplicemente non hanno visto arrivare il treno. Nelle due Stazioni non c'e' personale che possa fornire spiegazioni. Anche loro hanno pensato al treno successivo, ma niente da fare: il convoglio in partenza da Bra alle 7,12 e' un diretto, non ferma a Bandito e Sanfre'. Chi invece riesce a partire da Bra, si trova su un convoglio sovraffollato. L'importante e' riuscire ad arrivare a Torino. Continua Cortassa: «E qui un'altra beffa. Io e un altro viaggiatore dovevamo andare a Milano. Abbiamo perso la coincidenza con la Tav. Decisione: prendere il successivo regionale. Peccato pero' che i nostri biglietti, validi per la Tav, non lo fossero per il regionale. Di corsa allora alla biglietteria sovraffollata di Torino Porta Nuova per munirci del biglietto giusto. Finalmente, verso le 11, siamo riusciti ad arrivare a Milano». I PENDOLARI si sono arrabbiati non solo per il ritardo, ma anche per la spiegazione data troppo tardi: «Se avessero detto subito che il treno non sarebbe partito, ci potevamo organizzare ed andare in auto alla Stazione di Cavallermaggiore, dove ci sono piu' passaggi. Dicendocelo alle 6,45, oltrettutto non proprio gentilmente, la maggior parte di noi ha deciso di aspettare quello dopo, altri sono tornati a casa». Dalla direzione delle FERROVIE confermano lo spiacevole episodio: «E' vero, il treno non e' partito per un'improvvisa indisposizione del macchinista. Ci scusiamo con la clientela per i disagi causati. Stiamo procedendo ad accertamenti per capire come sia potuto accadere un simile episodio».

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