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Data di pubblicazione:15/10/2009
Fonte:La Stampa edizone di Cuneo
Titolo dell’articolo:Tutti alleati a difesa dei diretti Cuneo-Nizza
Testo dell’articolo:La Costa Azzurra e' il mare dei cuneesi come Limone rappresenta le piste da sci di francesi e liguri. Gran parte ci arriva in auto attraverso gli orridi della Val Roja, ma molti approfittano del treno che, tra una galleria e una discesa elicoidale, regala un paesaggio unico, dalla montagna al mare nizzardo. Distrutta dalla guerra, la linea celebra trent'anni dalla ricostruzione, ma potrebbe non avere vita altrettanto lunga. Dal 13 dicembre, per diverse norme di sicurezza, Francia e Italia non potranno piu' usare lo stesso tipo di convogli. Primo a lanciare l'allarme, il sindaco di Limone Franco Revelli, che ha chiesto ai colleghi di creare un «fronte unico» - coinvolgendo le Regioni Piemonte, Liguria e Paca francese - per sollecitare impegni concreti e «salvare» il collegamento. In pratica, «giu' le mani dalla nostra Cuneo-Limone-Nizza». Spunto per chiederne anche un potenziamento, con treni diretti per i PENDOLARI e «della neve» per i turisti. Oltre la segnalazione in Regione di Giorgio Ferraris (Pd) e in Parlamento del senatore Menardi (Pdl), ha proposto un'interrogazione a Palazzo Lascaris anche Sergio Dalmasso (Rifondazione): «La chiusura costituirebbe un grave danno per l'intera provincia. E' l'unico collegamento pubblico tra Cuneese, riviera ligure e costa francese, supplendo alla carenza di servizi stradali. Serve una nuova convenzione fra le tre Regioni, non la soppressione per burocrazia». Fra i quesiti, «la possibilita' di prorogare la data del 13 dicembre, stipulare una nuova intesa, un ammodernamento che parta dall'elettrificazione e dal trasporto merci». «Il treno e' indispensabile per risolvere i flussi di traffico interni ed esterni al paese - sottolinea Domenico Clerico, vicesindaco e assessore all'Urbanistica di Limone -, per non intasare ulteriormente la circolazione. E poi non si possono prevedere parcheggi in eterno. I treni ci servono... purche' si possano definire tali». Interrogazione del capogruppo in Regione della Lega, Claudio Dutto, esperto di treni: «Dal 13 dicembre scompariranno i diretti tra Cuneo e Nizza: gia' da qualche mese le automotrici francesi non giungono piu' a Cuneo e lo sconfinamento di quelle italiane e' alla fine. Le societa' di gestione delle reti, Rfi-Fs e Rff-Sncf, hanno attrezzato le proprie linee con sistemi di segnalamento e sicurezza del tutto differenti e incompatibili fra loro. Ne consegue che per un collegamento diretto fra Cuneo e Nizza il treno dovrebbe avere installati a bordo impianti per entrambi i sistemi. Nessuno ha deciso di affrontare questa spesa, limitandosi ad attrezzare i propri convogli per le linee di competenza. Automotrici e Minuetti si assesteranno a Breil, mentre Agc-Sncf faranno servizio Nizza-Breil. E i viaggiatori dovranno cambiare treno». Proposta di Dutto: «Un accordo fra Regioni per l'installazione su un limitato numero di convogli». Anche a Montecitorio si parla di Cuneo-Nizza. Enrico Costa, deputato Pdl: «Cercheremo con il ministro Matteoli di evidenziare problemi e necessita' legati alla FERROVIA e di giungere a un'interpretazione univoca delle normative». A Matteoli ha scritto la presidente della Provincia, Gianna Gancia: «La linea e' imprescindibile dal punto di vista turistico e commerciale. Nella libera circolazione di merci e cittadini sta una delle missioni costitutive dell'Unione europea: difficile accettare che una mancata armonizzazione legislativa tra i due Paesi rischi di tradursi in un disservizio per la comunita' transfrontaliera».

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