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Data di pubblicazione:19/10/2009
Fonte:La Stampa edizone di Cuneo
Titolo dell’articolo:Anche la Francia schierata a difesa del treno diretto Cuneo-Nizza
Testo dell’articolo:Nascondendosi dietro ineludibili «problemi tecnici», accampando pretese esigenze di sicurezza, le Ferrovie francesi e italiane stanno per sferrare un colpo mortale alla Cuneo-Nizza. Dal 13 dicembre i viaggiatori dovranno obbligatoriamente cambiare a Breil. Altroche' elettrificazione della linea. Qui siamo all'addio sogni di gloria per il riconosciuto simbolo dell'amicizia italo-francese. Nato nel 1928 dopo infinite peripezie, massacrato dalla ferocia stupida della guerra e rinato fra mille patemi trent'anni fa nello sventolio di bandiere, il treno delle meraviglie sembra scontare il destino di un'impossibile normalita'. I nizzardi sono piu' arrabbiati dei cuneesi. Quando hanno letto sul giornale di casa il titolo «Nice-Cuneo direct, c'est fini», hanno fatto la voce grossa. Nice-Matin ha lanciato un sondaggio che ha avuto un esito sorprendente: per il 97% dei votanti la ferrovia che porta a Cuneo va assolutamente preservata. Tra i lontani discendenti dei cuneesi che si impiantarono sulla Costa Azzurra c'e' lo storico Max Gallo, origini cebane. In apertura del libro «Storia di una ferrovia» edito dalla Crc dopo l'ultima inaugurazione, scrisse: «E' bene che il treno ristabilisca tra il Piemonte e Nizza un legame che ricordi il secolo delle grandi migrazioni di lavoratori. Risalendo quelle valli strette e rocciose i viaggiatori di oggi penseranno forse ai loro bisnonni, poiche' tra le due province lo scambio e' stato intenso...». Ai tavoli del Cafe' de Turin, nei dehors di Cours Saleya il partito della «Nice-Coni» battezza ogni giorno nuovi adepti. Ci pensano gli associati del «Comite'» a tenere viva la battaglia. Hanno eletto a portavoce Veronica Vecchioni, avvocato e consigliere comunale delegata ai rapporti con l'Italia, che sta premendo sul sindaco di Nizza Estrosi per evitare una disfatta. La stessa passione animava, ai tempi della sospirata ricostruzione, l'allora sindaco di Cuneo, Mario Del Pozzo. Negli Anni '60, da preside dell'Itis, Del Pozzo invitava gli studenti a scioperare per spingere il governo a finanziare l'opera. «Voi sfilate in piazza Galimberti e poi venite a urlare sotto il municipio, cosi' protestiamo insieme». Sabato 7 ottobre 1989, finalmente, i tricolori francesi e italiani imbandieravano i convogli giunti da Ventimiglia e Nizza alla stazione di Cuneo. Una «immensa festa», annoto' l'inviato di Nice-Matin, Tristan Roux. «Cio' che si doveva fare era stato fatto - sono parole di Franco Collida' autore del libro rievocativo firmato con Max Gallo e Aldo Mola -. La Cuneo-Nizza il giorno dopo prese umilmente il suo posto negli orari delle Fs e della Sncf. Divenne una linea come mille altre. E speriamo che cosi' rimanga per sempre». Potrebbe andare diversamente.

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