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Data di pubblicazione:28/10/2009
Fonte:GrandaIn.com
Titolo dell’articolo:Cuneo-Nizza, una questione che scotta
Testo dell’articolo:Torino - Problema strada ferrata. Domenica scorsa ne è stato celebrato il trentennale ma i festeggiamenti corrono il rischio di restare fini a sé stessi: la linea ferroviaria Cuneo-Ventimiglia-Nizza, dal prossimo 13 dicembre, rischia di essere pesantemente ridimensionata. I dettagli li spiega il consigliere regionale William Casoni, capogruppo Pdl a Palazzo Lascaris: “I convogli ferroviari non percorrerebbero più per intero la tratta in questione, poiché le società di gestione delle reti (Rfi per Trenitalia e Rff per la transalpina Sncf) hanno attrezzato le proprie linee con sistemi di segnalamento e sicurezza del tutto incompatibili fra di loro con la conseguenza che i mezzi di trasporto, per garantire il servizio, dovrebbero disporre di tutti i dispositivi, ipotesi quest’ultima considerata di difficile attuazione dai vari gestori, con la conseguenza di spezzare il viaggio in due tronconi quando è stato sempre effettuato in un’unica soluzione. La Cuneo-Nizza ha una forte valenza storica, poiché è funzionante dal 1851 e, dopo i danni del secondo conflitto mondiale, dal 1979 ha avviato una nuova storia. E poi - continua lo stesso Casoni - la linea in questione rappresenta un importante canale di comunicazione tra il Piemonte, la Liguria e la Francia, nonché uno strumento per la promozione turistica e commerciale dell’intero Nord-Ovest. Bene ha fatto la Provincia, per voce dell’Assessore Russo, a chiedere un confronto tra gli enti in questione”. Tuttavia, la vicenda va inserita nel poco lusinghiero quadro dei trasporti ferroviari in Piemonte. Ancora Casoni: “La Regione continua a mostrarsi sorda e a ignorare situazioni di oggettiva difficoltà: eravamo i primi nel trasporto pendolare, siamo scivolati nelle classifiche al penultimo posto. La Granda continua a pagare sulla proprie pelle le inadeguate politiche nel trasporto messe in atto da Bresso e Borioli, bravi però per opportunismo meramente elettorale ad aprire dei bandi di gara per le ferrovie quando in questi 5 anni sono stati immobili. Un dato su tutti: il disastroso andamento dei treni nella regione è un aspetto condiviso da tutti i sindacati di categoria, ben oltre le appartenenze politiche: non è il caso forse di riflettere?”
La risposta dell'assessore regionale ai Trasporti Borioli non si è fatta attendere: “Le gare per il trasporto ferroviario piemontese rientrano nell'esercizio concreto e reale di liberalizzazione dei servizi e di federalismo regionale di cui il consigliere Casoni dovrebbe essere sostenitore e non detrattore. E il fatto che il Piemonte sia la sola Regione a farlo non significa che siano gli altri ad avere ragione e noi torto, ma semplicemente che noi abbiamo scelto di affrontare sul mercato la sfida, certo faticosa, di migliorare il servizio offerto ai cittadini”. Così l’assessore Borioli risponde alla minoranza sul tema delle gare per l’affidamento del trasporto ferroviario piemontese. “Peraltro – aggiunge - tutte le altre Regioni che hanno scelto la strada dei contratti hanno sottoscritto, ad oggi, soltanto degli accordi, perché il Governo non ha ancora attribuito le risorse aggiuntive che consentono di firmare i contratti veri e propri”. Borioli ribadisce poi che è già partito sul tema delle gare il confronto con pendolari e lavoratori: “Teniamo in grande considerazione – spiega - le preoccupazioni dei rappresentanti dei lavoratori e affronteremo con il massimo di attenzione possibile la tutela dei livelli occupazionali e tutti gli aspetti attinenti i diritti e lo status giuridico e economico dei lavoratori. Su questo aspetto, crediamo di non dover ricevere lezioni da forze politiche che nella loro attuale funzione di Governo a livello nazionale hanno lavorato e lavorano per dividere e indebolire le rappresentanze dei lavoratori. Infine – conclude – stupisce la spregiudicatezza strumentale con cui alcune forze politiche del centro-destra cavalcano oggi la protesta nei confronti di chi sta semplicemente attuando quei meccanismi di gara previsti fin dal 2000 (giunta Ghigo-Casoni) dalla normativa regionale di settore. Quanto poi agli 'andamenti in classifica' forniti dal consigliere Casoni, mi pare che i giornali siano pieni tutti i giorni e in tutta Italia di articolate cronache sui disservizi ferroviari e che questi siano equamente suddivisi su tutta la rete nazionale”.

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