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Data:25/05/2006
Titolo:Cambio d’orario del 17 settembre 2006 (2)
Testo:Reduci dall’ennesimo incontro con Regione Piemonte e Trenitalia, pomposamente chiamato “Tavolo Tecnico” (sottolineando che di tecnico non c’è mai stato nulla e che il contenuto dei dibattiti non va al di là delle beghe da assemblea condominiale), ne usciamo ancora una volta profondamente delusi e insoddisfatti.

Al contrario delle volte precedenti, però, stavolta sappiamo di chi è la colpa.
In passato c’era un continuo scaricabarile: la Regione riferiva di limiti evidenziati da Trenitalia, la quale si aggrappava a presunti limiti tecnici imposti da RFI (per correttezza va detto che RFI ha spesso smentito tali limiti tecnici).

Siamo dispiaciuti del fatto che la provincia di Cuneo si sia attivata soltanto per difendere i legittimi interessi di una parte del territorio dopo essersi dimenticata per anni della zona di Alba e Bra che ancora oggi deve affrontare disagi maggiori di quelli indicati nella lettera. Presumiamo che per la redazione di quel messaggio sia stato consultato qualcuno, anche se non sappiamo chi, e ci dispiace di non essere stati fra i soggetti interpellati perché di cose da dire ne avevamo, e ne abbiamo tuttora, parecchie.
Questa comunicazione ha quindi spinto la Regione ad abbandonare l’intero progetto con delle motivazioni assolutamente pretestuose. Ci sembra ridicolo che per due problemi, anche se importanti, venga buttato alle ortiche tutto il lavoro fatto dai Comitati Pendolari che hanno operato gratuitamente e con l’unico fine di un miglioramento degli orari, attualmente disastrosi.
Sarebbe stato certamente più produttivo impegnarsi per risolvere quei problemi in qualche modo, piuttosto che optare per la facile scelta di lasciare tutto com’è ora.
Invitiamo quindi l’Amministrazione Provinciale a consultare l’intero territorio prima di lanciarsi in richieste che possono essere, come in questo caso, controproducenti.

Comunque stavolta il premiato duo Regione-Trenitalia non ha scuse e abbiamo ben chiaro con chi prendercela.

Con Trenitalia, che ha proposto un orario certamente “migliore” di quello attuale (ci va ben poco per migliorare l’attuale orario della Torino-Fossano) ma che ha tempi di percorrenza ingiustificatamente gonfiati rispetto agli analoghi collegamenti riferiti all’orario del 2001 che da più parti (e ormai anche da noi) si vorrebbe vedere reintrodotto, abbandonando lo sciagurato cadenzamento che ha portato benefici (pochi, peraltro) soltanto a piccolissimi paesini che ora si vedono un numero abnorme di treni che vi fermano, a scapito di chi deve percorrere quotidianamente 50-100 km all’andata e altrettanti al ritorno per andare sul luogo di lavoro o di studio.

Con la Regione Piemonte, in particolare nella persona dell’Assessore ai Trasporti che non ha mai partecipato ad alcun tavolo tecnico e in quell’unica occasione (in oltre un anno di mandato) in cui ha incontrato i pendolari di Alba e Bra si è limitato a dire “vedremo, faremo ... i trasporti sono una macchina complessa”. Non è certamente con questo approccio che si migliora la situazione.
Ma non va tralasciato neppure il cosiddetto “staff tecnico” dell’Assessorato Regionale ai Trasporti, secondo cui Bra ed Alba “hanno troppi treni” e “non vi potete certo lamentare”.
Certo, non ci possiamo proprio lamentare.

Ci sentiamo ripetutamente presi in giro anche per il fatto che ad un incontro ufficiale ci viene data una proposta su cui sarà possibile “apportare miglioramenti” sulla quale volontari dei vari Comitati lavorano (gratuitamente) cercando di trovare soluzioni che non danneggino alcuno.
Dopo settimane di lavoro (gratuito), però, ci viene detto che non se ne fa nulla perché questo o quel paesino si oppongono alla soppressione di una fermata di un treno in orario non pendolare.

I Comitati non dovrebbero avere il ruolo di supplire gratuitamente chi dimostra palesi incapacità di programmazione degli orari ma, al limite, dovrebbero proporre modifiche limitate ad un impianto orario già adeguato alle esigenze di molti.
Purtroppo da almeno un anno il Comitato Pendolari di Bra ed Alba viene ripetutamente invitato a fare proposte di miglioramento ma non si è mai visto alcun risultato. Anzi, non si è visto proprio nulla.

Visto che per tutto il prossimo anno (2007) a quanto sembra ci toccherà subìre l’attuale orario, crediamo sia opportuno ricordare alcune delle “meraviglie” dell’orario attuale, partorite da chi forse sarebbe opportuno cambiasse lavoro.

Ne citiamo solo tre, per non dilungarci troppo:
  • primo collegamento feriale Alba-Torino: bus alle 5.55 da Alba, si arriva a Bra alle 6.16, proprio 4 minuti dopo che è appena partito un convoglio Bra-Carmagnola che consentirebbe di arrivare a Torino per le 7.10. Non essendo possibile prenderlo, si prosegue per Cavallermaggiore col bus, dove si arriva alle 6.28. Peccato che il collegamento per Torino è partito alle 6.24. Risultato: il primo collegamento Alba-Torino implica la partenza da Alba alle 5.55 e l’arrivo a Torino alle 7.30: questo significa percorrere 68 km in 105 minuti, ad una velocità media inferiore a 39 km/h;
  • collegamento pomeridiano Torino-Alba: chi deve raggiungere Alba può partire da Torino alle 17.25 e, dopo il cambio a Carmagnola, giungere a Bra alle 18.10. L’attesa di 16 minuti per il collegamento con Alba ha del ridicolo perché il collegamento Bra-Alba parte alle 18.26 quando il successivo treno Torino-Bra arriva alle 18.30. E chi arriva alle 18.30 deve attendere fino alle 18.50 per proseguire per Alba. E il successivo collegamento Torino-Bra arriva alle 18.59. Insomma, ogni collegamento Bra-Alba parte pochissimi minuti prima che arrivi un treno da Torino in modo da dilatare a dismisura i tempi d’attesa sulle panchine;
  • collegamenti festivi Cuneo-Alba: la maggior parte ha un tempo di percorrenza un’ora e 54 minuti, per un tragitto di 76 km, alla fantastica velocità media di 40 km/h.


Ovviamente questo meraviglioso orario non potrà mai dare origine a sanzioni di alcun genere da infliggere a Trenitalia perché quasi ogni treno Asti-Cavallermaggiore sosta per 20-30 minuti ad Alba e altri 15 minuti circa a Bra, potendo così recuperare ogni ritardo eventualmente accumulato
Parafrasando Primo Levi, ci verrebbe da dire: “Se questo è un orario”...

Invitiamo le Amministrazioni Comunali di Alba e Bra (ed ogni altra città interessata) e l’Amministrazione Provinciale di Cuneo a sollecitare ripetutamente la Regione ad intervenire contro questo scempio perpetrato ai danni di Alba e Bra che ormai sta proseguendo da dicembre 2005, quando entrò in vigore l’attuale orario ferroviario che, alla luce di quanto emerso ieri, sarà anche il prossimo orario ferroviario, in vigore per tutto il 2007.

Ci rendiamo conto che la Provincia ed i Comuni hanno solo potere consultivo, ma chiediamo loro di esercitare questo potere con maggiore insistenza, perché continuiamo a non capire come sia possibile che il Comune di Roncofritto (Zelig) abbia più influenza delle due principali città della Provincia di Cuneo, che insieme contano quasi 60.000 abitanti.

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